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Il fisco fa lo sconto a MaradonaAnnullate 4 cartelle esattoriali

Ma il fuoriclasse argentino dovrà comunque versare 34 milioni di euro al fisco

Alvise Losi
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  Le sue proteste alla fine sono servite a qualcosa, ma ben poco rispetto al totale. La Commissione tributaria ha annullato quattro delle sei cartelle esattoriali contestate da Diego Armando Maradona. Il suo avvocato Angelo Pisani non è riuscito a ottenere lo stralcio anche delle altre due cartelle, sulle quali la Commissione non si è pronunciata. Maradona dovrà versare al fisco italiano 34 milioni di euro. Ma Pisani ha già annunciato ricorso. "La partita è ancora tutta da giocare - ha dichiarato il legale -, dimostreremo che Maradona ha subito una ingiustizia e che non è un evasore". Innocenza sul web - Pisani ha anche annunciato che "pubblicheremo la contraddittoria e illogica sentenza su Internet così gli italiani e il mondo intero potranno giudicare e valutare autonomamente il   prodotto della giustizia in Italia e la tutela ad oltranza del sistema Equitalia a fronte di una violazione inesistente dall'origine. Assurdo - ha proseguito Pisani - e giuridicamente inspiegabile, ma risulta accolto solo parzialmente dalla commissione tributaria di primo grado di Napoli il ricorso di Maradona per la cancellazione dei dati errati di Equitalia e contro le assurde pretese del fisco. Il 'Pibe de oro' vince proprio sulla illegittimità delle notifiche e di alcune cartelle che Equitalia voleva ancora ingiustamente addebitare all'ex campione il che dimostra come Maradona non avesse mai avuto conoscenza di tali addebiti come risulta per tabulas mentre le altre due cartelle degli anni '90 non sono state cancellate perchè poi modificate tramite avvisi di mora sui quali la Cassazione aveva escluso la possibilità di difesa". Secondo il legale di Maradona "il risultato di questo giudizio non cambia nulla, si tratta di una sentenza che pur riconoscendo di fatto la irritualità delle notifiche delle presunte cartelle mai potute vedere è comunque illogica, omissiva, contraddittoria, profondamente ingiusta e di fatto nega il regolare diritto di difesa del contribuente a cui si riconosce solo un contentino lasciandolo nelle morse di Equitalia pur non esistendo alla fonte la violazione fiscale presupposta della procedura di riscossione". Futuro - "Il risultato è che abbiamo quattro cartelle esaminate ed annullate per illegittima notifica - spiega Pisani con il collega Angelo Scala - e le due più controverse, quelle degli anni '90, ancora non esaminate né controllate forse perchè inesistenti e mai viste in quanto anche se mai notificate e con sequenza di accertamenti fiscali già annullati dal 1994 ritenute coperte da una precedente sentenza sui rituali avvisi di mora giudicati formalmente non più impugnabili da Maradona". Ma gli avvocati Pisani e Scala si dicono certi che "la giustizia trionferà completamente ed il tempo sarà il miglior giudice, tra l'altro i giudici di primo grado si sono anche dimenticati di dichiarare che Equitalia e l'Agenzia delle entrate non hanno esibito alcuna documentazione sulla esistenza degli accertamenti fiscali e delle due cartelle non ritenute da cancellare. Non hanno rilevato che addirittura è stato pagato un condono dal fallimento della società sportiva Calcio Napoli con pagamento di ogni presunto debito anche per i giocatori e cessazione della materia del contendere".  

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