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Enrico: farei un partito per i giovani

Il direttore del tg de La7 sulla sua pagina Facebook: la politica ha dimenticato le nuove generazioni

Lucia Esposito
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Enrico Mentana come Beppe Grillo. Anche lui usa la rete per lanciare la sua idea di un partito anche se il giornalista precisa subito che scenderebbe in politica solo se non facesse un altro mestiere. La sua idea è quella di creare un partito che stia dalla parte di giovani, di dare alle nuove generazioni delle chance soprattutto per quanto riguarda le prospettive occupazionali. La scorsa settimana il tg La7 di cui Mentana è direttore ha dato con grande risalto la notizia di un sondaggio secondo cui il Movimento cinque stelle ha gli stessi voti di Berlusconi. Insomma, il successo di Grillo potrebbe aver stuzzicato la fantasia di Mentana spingendolo a pensare a una sua eventuale discesa in campo.  Dopo che il Cavaliere ha fatto il nome di Jerry Scotti come possibile segretario degli azzurri, tutti (a maggior ragione uno come Mentana che conosce bene la politica e i suoi meccanismi) si sentono, come dire, legittimati almeno a parlare della possibilità di creare un partito.  "Se non facessi un altro mestiere, mi piacerebbe fondare un movimento per il lavoro ai giovani, da portare alle elezioni. Poggerebbe su un programma semplice: ribaltare tutto il nostro impianto sociale e normativo, politico e sindacale, che tutela fino in fondo chi è già inserito nel mondo del lavoro, delle professioni e della pubblica amministrazione - dai diritti sul lavoro, ai mutui, ai sussidi di disoccupazione, alle pensioni - tutto a scapito delle nuove generazioni". Dalla sua pagina Facebook il giornalista spiega cosa farebbe se non facesse il giornalista: un partito che tuteli i giovani. L'ex enfant prodige del giornalismo italiano,  dal social network accusa i governi, gli imprenditori e i sindacati di insensibilità nei confronti dei giovani. "La pianta sociale e culturale di questo paese sembra più un'immensa casa si riposo. Senza smantellare lo stato sociale si possono spostare i pesi di incentivi e ammortizzatori, di defiscalizzazioni e finanziamenti verso i nuovi lavoratori". Mentana pensa a quando lui era giovane e scrive: "Quando avevo 25 anni potevo scegliere che mestiere fare, e con me tutti i miei coetanei. Provo oggi rimorso per l'ingiustizia che stiamo compiendo verso i ventenni di oggi. E sarebbe bello e giusto battersi per invertire la tendenza, con forza".  Sulla pagina Facebook del direttore del teelgiornale de La7 le reazioni sono state immediate con oltre duemila "mi piace". Insomma se Enrico non facesse un altro mestiere, se facesse un partito per i giovani avrebbe certamente un certo seguito. 

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