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Il corvo ha iniziato a parlareE il Papa potrebbe perdonarlo

Paolo Gabriele rischia fino a otto anni per l'accusa di furto aggravato, ma non si esclude la grazia di Ratzinger

Andrea Tempestini
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  "Che ne sarà di lui, di Paolo Gabriele, l'ex assistente di camera di papa Benedetto XVI, unico imputato nel processo vaticano per la fuga di documenti riservati? Ora che sono iniziati gli interrogatori “formali” ci si chiede quali pene rischia, quale sarà il suo destino e quali nomi “eccellenti” tirerà fuori. E comincerà lo stillicidio di notizie tra vere o presunte. Rischia, se riconosciuto colpevole, fino agli otto anni di carcere. Ma il Papa potrebbe intervenire, in qualunque momento, concedere la grazia. E c'è già chi parla - come fa Tgcom24 - di un trasferimento dell'ex maggiordomo in un'altra «regione italiana» per attendere il processo «in una sorta di confino», del resto, da  tempo si ipotizzava di un “esilio” per lui e la sua famiglia", spiega Caterina Maniaci su Libero in edicola oggi. Il corvo ha iniziato a parlare, e in parallelo è scattata la caccia ai nomi eccellenti fatti da Gabriele. L'affaire dei veleni d'oltretevere s'infittisce, il Vatileaks scatenato da Sua Santità, il libro della firma di Libero, Gianluigi Nuzzi, è soltanto agli inizi. Ma per il corvo, per Gabriele, ora non si esclude la grazia: Joseph Ratzinger potrebbe perdonarlo. Leggi l'approfondimento su Libero in edicola oggi, mercoledì 6 giugno  

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