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Berlusconi depositate due liste civiche

Silvio deposita "Italia Pulita" e nasce "Altra Italia"

Alvise Losi
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La novità è pronta. Le prime due liste civiche di cui tanto si è parlato per rinnovare l'immagine (e il nome) del Pdl sarebbero pronte. Italia pulita - Sembra che Silvio Berlusconi abbia fatto depositare nell'ufficio marchi del ministero dello Sviluppo economico il nome di "Italia pulita". Non ancora una certezza, perché è solo uno dei nomi che piacciono in questi giorni, ma un modo per assicurarsi che non siano altri a poterlo usare. Un nome che fa l'occhiolino a tutti gli elettori che si aspettano un cambio, una svolta decisiva nella politica italiana. Un nome per dare nuove certezze a un elettorato stanco che non crede più nel sogno del Pdl. Ormai gli stessi dirigenti lo ammettono: se c'è una cosa che unisce ex An ed ex Fi è proprio questa. Ormai il sorpasso da parte del Movimento 5 stelle è in corso, se non è già arrivato. Altra Italia - Nel frattempo Giorgio Stracquadanio, uno dei fedeli berlusconiani della primissima ora, ha fondato un'associazione che andrebbe nella direzione delle liste civiche e che ha chiamato "Altra Italia". Un nome che ricorda il vecchio e vincente Forza Italia, ma che vuole girare pagina. "Non è un nuovo gruppo parlamentare né una cosa contro il Pdl - spiega il parlamentare Pdl -. E' un pensatoio per mettere al centro del dibattito politico idee forti". Gli obiettivi sono chiari: abbattimento del debito pubblico, riduzione della spesa pubblica, taglio delle tasse sul lavoro e sulle imprese. Già in molti si sarebbero avvicinati al gruppo di Stracquadanio, ma per ora in pochi sono usciti allo scoperto: Giustina Destro, Roberto Antonione, Fabio Gava, Andrea Orsini, Mariella Bocciardo, Giuseppe Cossiga, Gaetano Pecorella e Daniele Galli. Niente addii - La cosa è chiara è una: rinnovare senza distruggere. L'esperienza del Pdl sta fallendo, ma l'intenzione non è creare nuove fratture. Anche se in questi giorni è serrata la lotta intestina tra chi vorrebbe andare verso i centristi di Casini (e Montezemolo) e sostiene Monti e chi invece preferirebbe staccare la spina al governo dei tecnici. Prima di fare il prossimo passo Berlusconi e il segretario Angelino Alfano farebbero bene a risolvere questo aspetto. Perché è chiaro l'appoggio a Monti, ma i contrasti interni non fanno certo bene a un partito in difficoltà che cerca il rinnovamento.

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