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Prandelli sul calcio-scommesse:"Non difendo gli sfigatelli"

Il commissario tecnico risponde alle polemiche legate all'inchiesta calcio scommesse e alle dichiarazioni di Buffon

Lucia Esposito
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I calciatori invischiati nell'inchiesta sul calcio-scommesse? "Sono sfigatelli, 40-50 sfigatelli, dài...". Il ct della Nazionale Cesare Prandelli preferisce glissare sul tema caldo di questi giorni, con gli ultimi sviluppi da Cremona (e intanto oggi sono arrivate le richieste di penalizzazioni al processo sportivo) che hanno coinvolto pesantemente anche gli azzurri. Il portiere dell'Italia Gianluigi Buffon aveva commentato, in un misto di onestà e imprudenza, che certi comportamenti in campo ci sono sempre stati e che un conto sono le combine per scommesse un altro gli accordi tra giocatori per "non farsi male" in determinati momenti della stagione. Ne è nata una polemica infinita cui Buffon ieri ha risposto a muso duro, ancora una volta ai giornalisti, accusandoli di averne distorto il pensiero e aver buttato tutto in un unico calderone. Prandelli, più cauto, si tira fuori dalla mischia: "Per quanto mi riguarda, mi sento un po' in imbarazzo a parlare di certi 'sfigatelli'", Messaggio sottinteso a Buffon e agli altri azzurri: meglio tacere per non alimentare sospetti e veleni. Anche perché alcuni giocatori sono chiamati in causa in maniera diretta: Domenico Criscito, indagato, è già stato escluso dai convocati per Euro 2012. Leonardo Bonucci, del cui caso sta trattando la Procura di Bari, non ha ancora ricevuto l'avviso di garanzia. Entrambi sono o sono stati compagni i squadra di Buffon nella Juventus. Ed è notizia di oggi che i due difensori, insieme al mister bianconero Antonio Conte (per l'anno trascorso a Siena, nel 2010/11)  sono indagati dallo scorso 3 maggio a Cremona per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Razzisti sfigatelli - Prandelli prende le distanze anche dal fenomeno razzismo: anche i "presunti tifosi al seguito" che sarebbero pronti a colpire con insulti e buu Mario Balotelli sono definiti dal selezionatore "sfigatelli": "Scenderemmo tutti in campo dalla panchina, ci prenderemmo dei cartellini rossi, faremmo qualcosa per Mario, nel caso", avverte Prandelli. In generale, al mister non piace il clima attuale: "Ho detto in altre interviste che mi piacerebbe un mondo di massima tolleranza e rispetto delle opinioni. Oggi viviamo un mondo che non mi appartiene, che mi indigna. Quando giocavo io, avevamo un grande senso di rispetto verso tutti. Si perdeva e si stava in casa due giorni, perché provavamo vergogna ed avevamo il massimo rispetto degli altri. Non ho mai scommesso in vita mia. Mi sento già molto fortunato, se avessi giocato e vinto avrei tolto la fortuna ad altri". In campo con la Russia - Per il resto, nessun commento su un ex azzurro finito in manette per lo scandalo, Stefano Mauri:  "Meglio diluire questi problemi nel tempo, ora c'è poca serenità per affrontare certe situazioni. Mauri è stato un azzurro perché in quel periodo era degli interpreti migliori del nostro modulo tattico". Fermare il calcio aiuterebbe? "Porto il massimo rispetto per le parole del premier Monti ma il nostro presidente Abete ha risposto in maniera corretta. Ed anche la decisione di annullare la gara di Parma contro il Lussemburgo ci ha trovato tutti d'accordo. Era impensabile scendere in campo, proporre spettacolo quando a pochi chilometri c'erano dei morti per il terremoto. Stiamo pensando a organizzare delle iniziative per queste persone. A me piacciono i fatti più delle parole". Domani sera la Nazionale sarà in campo venerdì sera a Zurigo nell'amichevole di preparazione contro la Russia. Finalmente si gioca, per 90' si spera di dimenticare ombre e paure.   

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