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Formigoni ha comprato la villa di Daccò

Il governatore avrebbe regalato un milione di euro al suo coinquilino per comprare l'immobile in costa Smeralda di proprietà del faccendiere

Nicoletta Orlandi Posti
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  Dopo Claudio Scajola, travolto dallo scandalo del suo attico vista Colosseo (solo 600mila euro per 180 mq) e Gianfranco Fini con il pied-à-terre a Montecarlo di proprietà del partito ma dato in affitto a prezzi stracciati al cognato Gianluigi Tulliani, anche Roberto Formigoni scivola sulla casa. Del resto, gli amici, si sa, si vedono nel momento del bisogno. E Roberto Formigoni e Alberto Perego devono essere veramente molto amici se il governatore della Lombardia non ha battuto ciglio a regalare al suo collaboratore un milione di euro per comprare una villa in Sardegna. Un milione di euro, al quale vennero aggiunti un mese dopo altri 100mila euro, l'equivalente di 11 anni di entrate interamente risparmiate da Formigioni (guadagna 100.000 euro netti l'anno), che hanno permesso al suo convivente nella comunità ciellina diei Memores Domini, Perego, di unirli a un mutuo da 1,5 milioni e diventare a fine ottobre 2011 diventando il solo acquirente formale della prestigiosa casa di 13 vani. Il venditore, rivela il Corriere della Sera, è "una società dietro la quale c'era, guarda caso, Pierangelo Daccò". Altri versamenti per l'amico - Ma l'altra particolarità, rivela il Corriere della Sera è che, se questo milione e 100.000 coincide con l'acquisto di Perego della villa costruita da Daccò in Costa Smeralda, esistono altre ingenti e frequenti somme di denaro che negli anni passati Formigoni ha destinato all'amico Perego. "Questi versamenti cominciano nel 2005 e proseguono almeno sino al 2009: a volte sono 25.000 euro, altre volte 50.000, ci sono anche punte da 70.000, e alla fine il totale supera i 350.000 euro. Cifra che anch'essa interpella la natura dei rapporti patrimoniali tra Formigoni e il commercialista. Quest'ultimo è, in base alle carte anche qui alla luce del sole, l'acquirente il 28 ottobre 2011 della villa di 13 vani nella frazione Li Liccioli del comune di Arzachena, in provincia di Oristano: uno splendido immobile inserito nel consorzio Costa Smeralda (vicino a Cala di Volpe e al Pevero Golf Club) e dichiarato al valore catastale come prima casa di 445.000 euro, che Perego compra per 3 milioni dalla società «Limes srl» facente capo a Daccò, arrestato di lì a poco il 15 novembre. Perego paga in due rate. Un bonifico di 1,5 milioni il 20 maggio 2011, sette giorni dopo l'aiuto di 1 milione da Formigoni; e gli altri 1,5 milioni al rogito il 28 ottobre con un mutuo bancario".  Maxi sconto - L'acquisto, spiega il Corriere della Sera, è sotto la lente degli accertamenti per due profili. "Il primo è la congruità del prezzo o l'esistenza di un maxisconto di favore. Daccò, interrogato, ha sostenuto di aver interpellato "un perito" e di aver "verificato la valutazione dell'Agenzia delle Entrate", fissando il prezzo in 3 milioni perché le due stime "collimavano tra i 2,7 e i 3,2 milioni di euro". Ma esistono altre valutazioni che, per immobili comparabili in zona, stimano prezzi ben maggiori e persino doppi. Il secondo aspetto a incuriosire è il fatto che, dei tre lotti costruiti nel 2006, due furono venduti presto nel 2007 anche se non si sa bene a chi (visto che uno andò per 5,7 milioni a una società lussemburghese, e l'altro per 1,4 milioni a una società italiana controllata però da una lussemburghese), mentre questo sarebbe rimasto non a profitto ma sul groppone della "Limes srl" fino alla vendita nel 2011 a Perego. Eppure Formigoni e Perego sono stati in questa villa già prima, "li ho ospitati anche prima dell'acquisto di Perego affinché la provasse", dice Daccò. Solo che esiste un unico contratto d'affitto a Perego e per il solo mese di agosto 2011 al costo di 20.000 euro. E invece Antonio Simone, in uno dei primi interrogatori, ai pm ha detto una cosa diversa: "Perego passava lunghi periodi in Sardegna dove ha acquistato un'abitazione che gli ha venduto Daccò". Le nuove indiscrezioni arrivano dopo che Daccò ha raccontato di tutte le spese sostenute per il governatore e di "carte false" che avrebbe prodotto per consentire l'uso di una barca al presidente della Lombardia per alcuni mesi. Accuse che Formigoni ieri 27 maggio ha cercato di "correggere e smentire". "Nessuna barca per mesi e mesi, solo tre cene al Meeting di Rimini - ha precisato - mai stato con Daccò a Rio de Janeiro". E il governatore avverte: "Non cederò al ricatto".   

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