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Oltre 100 scosse nel Nord ItaliaSette vittime, emergenza sfollati

Sisma in Emilia Romagna, oltre 50 feriti. Gravissimi danni ad abitazioni e imprese

Andrea Tempestini
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La terra ha tremato nel nord Italia e ha mietuto sette vittime, una cinquantina i feriti e almeno cinquemila sfollati, ma le stime restano molto prudenti. Sono ore convulse e di disperazione per l'Emilia Romagna, dove lo sciame sismico è continuato tutta la domenica con almeno 75 scosse, che sono diventate cento nella notte tra domenica e lunedì. La più forte dopo quella devastante della notte tra sabato e domenica - magnitudo 6.0 - è stata registrata alle 15.18: il sisma di magnitudo 5.1 ha provocato il ferimento di un pompiere intento in un sopralluogo. Nell'ultima notte una scossa di magnitudo 3.7. Incalcolabili i danni economici, compresi quelli alle chiese e al patrimonio artistico. Lunedì mattina le scuole restano chiuse per le verifiche dei tecnici. Il presidente della regione Emilia Romagna, Vasco Errani, formalizzerà la richiesta d'emergenza nella riunione del Consiglio dei ministri di martedì. Il premier Mario Monti ha anticipato il suo rientro in Italia dal vertice Nato di Chicago dopo le emergenze in Emilia e a Brindisi. Le vittime - Cinque vittime sono morte sotto alle macerie, e una in seguito a un malore. La prima vittima, un operaio di 29 anni, è rimasta schiacciata dal tetto dell'azienda Uru di Ponte Rondoni di Bondeno, nel ferrarese. Un altro operaio ha perso la vita mentre lavorava in turno alla Tecopress, fonderia a ciclo continuo di Dosso, frazione di Sant'Agostino. Altre due vittime a Sant'Agostino nel reparto monocottura della Sant'Agostino Ceramiche. Una signora di 103 anni, sempre nel ferrarese, è morta per il crollo del tetto della sua abitazione. Una donna tedesca stava invece dormendo a Sant'Alberto di San Pietro in Casale, nel bolognese, ed è morta per un malore. Può essere conteggiata tra le vittime del terremoto anche una 86enne di Vigarano Mainarda che si è sentita male dopo la scossa della mattina ed è deceduta dopo il ricovero all'ospedale a causa di un ictus. Gli sfollati - Franco Gabrielli, il capo della Protezione Civile, ha assicurato che la priorità sarà trovare al più presto una sistemazione per gli sfollati. La maggior parte dei 3mila rimasti senza tetto si trova nel modenese (circa 2.500 persone), altri 400 sono in provincia di Ferrara e un centinaio a Bologna. Ma il numero degli sfollati è decisamente più alto: solo a Finale Emilia e nei paesi più vicini all'epicentro sono 5mila le persone che al momento non vogliono rientrare nelle proprie abitazioni (anche se ritenute sicure) per paura di una nuova scossa. Sono già stati allestiti i primi centri di accoglienza. Sono stati evacuati anche 500 detenuti del carcere di Ferrara, tra i quali alcuni collaboratori di giustizia. Dopo che lo sciame sismico si sarà ridotto, gli edifici con crepe ma stabili saranno messi in sicurezza e la gran parte degli sfollati potrà rientrare a casa propria. La scossa - L'epicentro della prima scossa è stato registrato a San Felice sul Panaro, in provincia di Modena e a 36 km da Bologna. L'ipoecentro, secondo l'Ingv, era a 6.3 chilometri di profondità. Il terremoto è stato avvertito in diverse regioni del Centro e Nord Italia: Toscana, Veneto, Lombardia, Liguria, Marche, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Danni lievi anche in Veneto, in provincia di Rovigo. Notte di paura anche a Milano e in altre zone della Lombardia, dove la scossa è stata percepita distintamente. Anche in sette comuni lombardi (Moglia, Sermide, Felonica, San Giacomo delle Segnate, San Giovanni del Dosso, Poggio Rusco e Quistello) sono stati registrati danni a edifici pubblici e privati. Anche la Lombardia ha chiesto lo stato di emergenza. Danni al patrimonio artistico - Gravissimi i danni a case, aziende e patrimonio artistico. A Sant'Agostino sono crollati diversi capannoni industriali, quello di un campanile, mentre si è squarciato il palazzo comunale. A San Felice sul Panaro è crollata la Torre della Rocca, mentre il sisma delle 15.18 ha definitivamente fatto crollare la Torre dei Modenesi di Finale Emilia, fortemente compromessa già dalla prima scossa. "I danni al patrimonio culturale, ad una prima ricognizione, risultano notevoli", ha spiegato in una nota il ministero dei Beni culturali, Francesco Profumo. I danni sono arrivati anche a Ferrara dove è stato danneggiato il castello estense, simbolo della città. Una statua all'interno della chiesa di San Giovanni in Persiceto è crollata sul pavimento e crepe hanno causato l'inagibilità alla chiesa di Caselle di Crevalcore. Agricoltura e trasporti - La Coldiretti ha stilato una prima stima dei danni causati dal sisma nelle campagne: il costo sarebbe di circa 50 milioni di euro. Nelle campagne si sono verificati crolli negli edifici rurali. Sono stae danneggiate da 400 a 500mila forme di Grana e di Parmigiano: un danno da circa 100 milioni di euro. Allarme anche per gli animali imprigionati nelle stalle. Inevitabili disagi per i trasporti e per il traffico ferroviario in particolare. A causa della verifica dell'agilità delle linee, sabato si sono accumulati fino a tre ore di ritardo nella stazione di Bologna. Nessun problema invece per la viabilità su strada.  

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