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Terrorismo, più scorte e militari Ecco il piano del governo

Sono 14mila gli obiettivi a rischio e 550 le persone da tutelare

Eliana Giusto
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Quattordici mila obiettivi a rischio da vigilare, 18mila poliziotti e miliari impiegati, 550 persone sotto scorta per un totlae di 2000 operatori della sicurezza impegnati. Sono le cifre contenute nel documento contro il terrorismo del Comitato nazionale dell'ordine e della sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, messo a punto dopo l'attentato a Roberto Adinolfi e gli attacchi ad Equitalia.  Allarme alto - “Sulla base di un'approfondita analisi della situazione e delle valutazioni compiute”, ha spiegato la Cancellieri, si è confermata “l'esigenza di mantenere alto il livello di attenzione e di vigilanza, rafforzando i dispositivi di sicurezza nei confronti di obiettivi sensibili e di persone esposte a specifico rischio”. Militari - Per questo, e in base “alle relazioni delle prefetture” è stato “rimodulato il piano di impiego dei militari". Fermo restando il contingente di 4.250 unità delle forze armate, "saranno utilizzati maggiori unità di militari necessarie a soddisfare le esigenze segnalate dalle autorità provinciali di pubblica sicurezza" ma allo stesso tempo, assicura il ministro, sarà garantita "l'attività di perlustrazione e pattugliamento congiunto alle forze di polizia". Intelligence - Contemporaneamente si lavorerà sul fronte della prevenzione. Attraverso  più approfondite azioni di intelligence e attività investigative il Viminale cercherà di "neutralizzare i rischi di eventuali atti eversivi che possano alimentare momenti di tensione".  

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