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Nuzzi e la guerra in Vaticano: la verità sul caso Boffo

Sta per uscire "Le lettere di Sua Santità": chi fabbricò la bufala per silurare il direttore dell'Avvenire era vicinissimo al Papa

Giulio Bucchi
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Veleni e complotti all'ombra del Vatiano, raccontati attraverso documenti riservatissimi arrivati direttamente dalla scrivania di Papa Benedetto XVI. Dopo Vaticano Spa, il nuovo volume dell'inviato di Libero Gianluigi Nuzzi Le lettere di Sua Santità farà luce sulle faide interne alla Santa Sede fatta di lotte di potere, equilibri tra alti prelati, inimicizie. La circostanza-simbolo è il caso Boffo, scoppiato nell'agosto 2009. Il Giornale allora diretto da Vittorio Feltri pubblica la notizia di una condanna penale per molestie sul lavoro comminata all'allora direttore di Avvenire Dino Boffo. Feltri mise in relazione la condanna per molestie con la presunta omosessualità di Boffo. Sbagliò e chiese scusa, ma la reputazione del direttore subì un duro colpo e si arrivò alla sua sostituzione. Feltri disse di essersi basato su una lettera recapitatagli da una fonte più che attendibile. Chi era? Lo svela Nuzzi nel suo libro, parlando di un carteggio tra lo stesso Boffo, oggi responsabile di Tv Sat 2000, e Papa Ratzinger. Chi 'fabbricò' o perlomeno recapità la bufala era vicinissimo al Vaticano, un fedelissimo del Papa. E Boffo fa nome e cognome: Giovanni Maria Vian, capo dell'Osservatore Romano.     Leggi gli articoli di Maurizio Belpietro e Andrea Morigi su Libero in edicola oggi, giovedì 17 maggio    

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