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Slitta ancora la legge che taglia finanziamenti ai partiti

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I tempi di approvazione della legge si allungano: Lega e Idv chiedono l'abolizione dei soldi pubblici ai politici

Lucia Esposito
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Slittano ancora i tempi per l'approvazione della legge che riduce il finanziamento pubblico a partiti e crea una commissione ad hoc che verifichi la regolarità dei bilancia: le votazioni non inizieranno prima di giovedì 17 maggio. Ma i partiti sono già sul piede di guerra. Lega e Idv vorrebbero l'abolizione totale del finanziamento pubblico ai partito.  Uno dei due relatori Gianclaudio Bressa (Pd) ha spiegato che l'abolizione non è possibile in quanto: "la legge sul finanziamento pubblico ai partiti non potrà mai essere cancellata perché la Corte Costituzionale ha ripetutamente detto che il finanziamento pubblico è costituzionalmente necessario perché bisogna mettere in condizione i partiti di non essere affiancati dai potentati".  Tra gli emendamenti, c'è quello che porta la detrazione fiscale  dal 19 al 27% per le persone fisiche che effettuano donazioni a partiti (ma solo tra i 50 euro e i 10mila euro) o alle Onlus. E quello che modifica la norma del vincolo dell'eletto rendendola meno esclusiva. Avere almeno un rappresentante in Parlamento, a Strasburgo o in Consiglio regionale sarà condizione necessaria per ottenere i rimborsi elettorali. Passato l'esame della Camera, la palla passa al Senato. 

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