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"Questo è il momento buono", le nuove Br in aula incitano alla rivoluzione

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Gli imputati in aula inneggiano alla violenza sostenuti da una trentina di antagonisti

Eliana Giusto
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“Viva la rivoluzione!”, “Avanti, questo è il momento buono”, “La violenza è necessaria”. Lo urlano dalla gabbia in aula i tre imputati al processo d'appello-bis, a carico delle cosiddette Nuove Brigate Rosse oggi a Milano.  Il processo - Frasi agghiaccianti che hanno però esaltato una trentina di antagonisti del centro sociale Gramigna di Padova accorsi in Tribunale in sostegno dei terroristi. "Questo è il momento buono", ha gridato Alfredo D'Avanzo, "la violenza inevitabile e strategicamente necessaria", ha aggiunto Claudio Latino. "Non abbiamo il gusto romantico della violenza - ha detto latino - ma è inevitabile. Nessun gruppo di dominatori nella storia ha mai abbandonato pacificamente il potere".  Le proteste - Il suo intervento è stato poi interrotto dal presidente del collegio Anna Conforti perché si stava prolungando da alcuni minuti dopo averlo invitato alla sintesi. Questo ha scatenato le proteste sia degli imputati che degli antagonisti nel pubblico che hanno mostrato delle magliette bianche con scritte rosse a comporre la parola “solidarietà”. A quel punto i giudici sono stati costretti a richiedere l'intervento delle forze dell'ordine che hanno fatto uscire giovani e parenti degli arrestati dallo spazio riservato al pubblico. L'aula è stata fatta sgomberare e un presidio di carabinieri è stato disposto davanti all'ingresso.  Il gazebo - Una trentina di no global ha anche allestito un gazebo in Porta Vittoria di fronte all'ingresso principale del tribunale e hanno affisso uno striscione con la scritta “Rivoluzione e lotte non si processano”, firmato dall''Associazione parenti e amici degli arrestati il 12/02/2007' alla cancellata esterna del Palazzo di giustizia.    

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