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Rompicapo Imu: già pronti i ricorsi

Tra un mese dovremo pagare la prima rata dell'imposta immobiliare, ma nessuno sa ancora come. La lega: non fate versamenti

Lucia Esposito
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Solo a Roma e solo per la prima casa i contribuenti che tra poco più di un mese dovranno fare i conti con l'Imu saranno circa un milione. C'è da immaginarsi cosa succederà quando il 16 giugno si presenteranno tutti in banca (unica forma di pagamento prevista oltre a quella attraverso i conti on line) con i loro moduli F24 pieni di correzioni e scarabocchi. Il caos è praticamente inevitabile. Qualcuno, come il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, sta cercando di correre ai ripari con vademecum e opuscoli informativi. Altri, come gli amministratori leghisti, invitano direttamente i cittadini a non pagare. Un po' perché la tassa è ingiusta. Un po', come hanno spiegato ieri gli esponenti del Carroccio Paolo Franco, Gianpaolo Gobbo e Manuela Dal Lago, perché il Salva Italia prevede che le tasse provenienti da accertamento e riscossione saranno intascate interamente dai Comuni e non solo al 50% come previsto per l'Imu ordinaria. Mani nei capelli I commercialisti, inutile dirlo, sono con le mani nei capelli. Per la prima casa si potrà scegliere tra due o tre rate. Negli altri casi le due rate sono obbligatorie e spetta al contribuente indicare nel modulo l'importo di spettanza del Comune e quello che andrà allo Stato. L'acconto (del 50 o del 33%) si pagherà comunque sulle aliquote base (0,4% per la prima casa e 0,76% per le altre abitazioni). Ma bisognerà tenere conto, sulle abitazioni principali, della detrazione uguali per tutti di 200 euro e di quella di 50 euro per ogni figlio convivente sotto i 26 anni. Cosa succederà poi, nessuno lo sa. Sia i Comuni sia il governo hanno il diritto di cambiare in corsa le aliquote. Il che significa che a dicembre, in sede di conguaglio, dovremo rifare i conti. Con la simpatica circostanza che nelle amministrazioni che hanno già scelto di far pagare meno (aliquota minima dello 0,2%), i contribuenti dovranno chiedere al fisco il rimborso di quanto pagato in più in fase di acconto.  Calcoli specifici Poi ci sono calcoli specifici per i terreni agricoli, i fabbricati rurali, gli immobili storici, le abitazioni delle cooperative, quelle degli anziani che vivono in altre strutture e via discorrendo. Insomma, un vero e proprio rompicapo. A confonderci un altro poì le idee ci si sono messi ieri anche Alemanno e il presidente dell'Anci, Graziano Delrio, sostenendo che della tassa è sbagliato pure il nome. La nuova Imposta municipale, è la tesi, non è affatto tale, perché il 40% del gettito finirà allo Stato e i Comuni avranno meno del previsto. «Nonostante il prelievo immobiliare complessivo per il 2012 è più del doppio rispetto a quello 2011 (aumenta del 133%)», scrivono i due, «i Comuni avranno a disposizione minori risorse per un ammontare del 27,2% della vecchia Ici».  In ogni caso, c'è chi sta già preparando i ricorsi. Molti tributaristi sostengono che gli estremi per opporsi vanno dalla violazione della Costituzione a quella dello Statuto dei contribuenti. Gli esperti consigliano, comunque, di pagare l'imposta e solo poi di presentare ricorso in Commissione Tributaria per chiederne il rimborso. Visti i tempi che corrono, meglio evitare problemi con gli ispettori del fisco. di Sandro Iacometti twitter@sandroiaco

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