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Santanché, tutte le giravolte su Monti

Due mesi fa il falco Pdl sosteneva la necessità di un appoggio a Monti, ora ha cambiato idea

Lucia Esposito
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E' difficile stare dietro alla vulcanica Daniela Santanchè, ma lo è ancora di più quando di mezzo c'è Mario Monti. La sua prima giravolta risale al mese di febbraio, quando sul Foglio l'onorevole del Pdl suggella il suo appoggio al premier dicendo: "Chi non cambia idea è un cretino", archiviando così tutte le sue perplessità su Monti e il suo governo. Si lanciò anche in una strenua e appassionata difesa delle ministre di Monti, dalla Fornero alla Cancellieri.  "La Fornero deve diventare mia sorella, va protetta dai sindacati, va aiutata a vincere sull'articolo 18", diceva Daniela. Retromarcia  Tre mesi dopo ecco un'altra giravolta: è di nuovo contro Monti. Commentando l'emorragia di voti, dopo le amministrative in un'intervista a Repubblica evidenzia la necessità di non appoggiare più in modo incondizionato il governo: "Oggi l'elettorato ci dice che l'esecutivo dei  tecnici sta uccidendo la nostra gente. Il problema che dobbiamo affrontare è quello che deriva dalla scelta fatta con grande responsabilità e che ha portato alla nascita del governo Monti: I nostri non capiscono più da che parte siamo. Non capiscono perché il Pdl che ha sempre avuito nel 'meno tasse per tutti' il proprio comandamento, debba essere coinvolto in un governo distante se non ostile”.

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