Dono di Amato strapagato: 507 miliardi di debito pubblico
Per tagliare i costi della politica ha scelto il socialista che da premier spennò gli italiani, guadagnando in cambio stipendi d'oro e superpensioni
Lo chiamavano Dottor Sottile, oppure Rieccolo. Perché Giuliano Amato, zitto zitto e così trasparente, è sempre stato nei posti chiave. Passavano le stagioni, passavano i potenti eppure l'ex socialista ha sempre trovato la sua poltrona prestigiosa. Oggi Mario Monti lo ha chiamato come consulente per il taglio dei costi della politica. Non c'è che dire, scelta bizzarra: quand'è stato premier (due volte, ad inizio anni Novanta nella bufera Tangentopoli e ad inizio anni Duemila, ultima tappa del disgraziato quinquiennio del centrosinistra) ha prelevato il 6 per mille dai conti correnti degli italiani. Non pago, da principe della Casta ha collezionato un tesoretto in stipendi e superpensione. E in cambio allo Stato ha regalato 507 miliardi di debito pubblico. Leggi l'articolo di Franco Bechis su Libero in edicola oggi giovedì 3 maggio