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Padani, liberisti, garantisti: ecco il ritratto dei grillini

Beppe Grillo è un demagogo, i suoi sostenitori sono diversi. E soprattutto non rappresentano l'anti-politica

Giulio Bucchi
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Beppe Grillo oggi è a processo a Torino per aver violato i sigilli della baita in Val Clarea insieme agli attivisti No Tav nel dicembre 2010. I No Tav? "Sono tutti persone perbene", ha commentato prima di entrare in aula il comico/politico, dimenticando (o fingendo di dimenticare) gli eccessi dei manifestanti contro le forze dell'ordine e le minacce ai magistrati che indagano su quelle violenze. Eppure, Beppe Grillo non rappresenta il cosiddetto popolo grillino, eterogeneo e per molti versi sorprendente. Ecco perché.   Gli occhi sono da qualche settimana puntati su Beppe Grillo, soprattutto dopo che molti sondaggi accreditano il suo movimento a quote da terzo o quarto partito italiano. Grillo l'antipolitico, Grillo il demagogo. C'è stata anche una recente presa di posizione del presidente della Repubblica in questi termini, da alcuni osservatori giudicata irrituale, subito respinta dallo stesso Grillo adducendo che un movimento che ha più di 100 eletti in ambito territoriale non può essere definito antipolitico. I dati sembrano dare ragione a Beppe Grillo. Il suo partito sembra avere un profilo chiaro, diverso da quello di altri partiti italiani, ma, soprattutto, diverso da quello della moltitudine di cittadini, che ormai è quasi la metà del corpo elettorale, che dice di non volere o di non sapere cosa votare. Coloro che gli analisti definiscono appunto gli antipolitici. In molti casi, grillini e antipolitici paiono avere posizioni antitetiche. Per esempio in economia i grillini sono assolutamente liberisti: per l'80% un buon funzionamento della nazione si ottiene con meno presenza dello Stato. Valore quasi contrario a quello degli antipolitici che invece di Stato ne vorrebbero di più (il 63%). Allo stesso modo il 77% non ha fiducia nella giustizia, valore di molto superiore a quello dell'antipolitica, che è lo stesso della media nazionale, solo di poco superiore alla metà. Anche sui temi etici, vi sono differenze notevoli e a volte sorprendenti. Due dati per tutti: il 79% dei grillini è contro la chiusura dei campi nomadi contro una quota relativamente bassa di antipolitici (36%); ma solo il 37% del Movimento 5 Stelle è a favore, per le coppie omosessuali conviventi, della concessione degli stessi diritti di quelle sposate. Dato che invece raggiunge il 45% tra gli antipolitici. Anche l'analisi a livello socio-demografico conferma le grandi differenze tra questi due gruppi. I grillini sono in maggioranza giovani, laici e provenienti da regioni ricche e del Nord. Gli antipolitici sono in prevalenza maturi, religiosi, provenienti da regioni meridionali, con Pil basso. Politicamente, il Movimento 5 Stelle non è «di sinistra», o per lo meno non esclusivamente. Il suo mercato potenziale pesca solo il 30% dal Partito democratico; molto meno da Vendola (6%) o Di Pietro (4%). Invece il 13% di potenziali grillini arriva dall'Udc e l'11% dalla Lega Nord. Sempre a proposito di mercato potenziali, quello del Movimento 5 Stelle, unico fra tutti, dal 2010 ha retto al tracollo generale rimanendo sempre alla stessa quota, intorno al 7%. Gli altri partiti hanno subito diminuzioni della metà o anche dei due terzi. E se nel 2010 il 72% del suo elettorato potenziale proveniva proprio dall'antipolitica, nel 2012 questa quota viene ridotta a meno di un quarto (23%). Significa che per ogni voto acquisito Grillo, otterrebbe due risultati utili: il primo, quello di picconare il “sistema”, rubando direttamente sostegno allo stesso; il secondo, recuperare gente politicamente attiva, che, con opinioni sedimentate risulterebbe più affidabile per il prosieguo della propria azione  politica. Non bisogna sorprendersi. Pur non avendo percorso la politica secondo una via tradizionale, Grillo affronta temi politici con le masse da circa vent'anni. Nel 2008  l'Observer ha pubblicato una classifica dei 50 blog più influenti al mondo, posizionando quello di Beppe Grillo al nono posto. Tutto ciò va d'accordo con quanto i dati paiono dire, che quella di Grillo non sia antipolitica, ma solo una politica diversa. di Arnaldo Ferrari Nasi Sociologo della politica  

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