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Giarda trombato Amato chiama Bondi

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento aveva chiesto addirittura una task force, è stato sostituito con il risanatore di Parmalat

Lucia Esposito
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Piero Giarda credeva di avere in mano il bandolo della matassa. Per essere aiutato nella missione impossibile delle spending review aveva chiesto addirittura una task force. Invece è stato spodestato dal super tecnico, il tenico dei tenici Enrico Bondi. Ma davanti alla sua richiesta ci si aspettava che si presentasse al consiglio dei ministri di venerdì già con la scure, invece si è limitato alla stesura di un rapporto contenente gli "Elementi per la revisione della spesa pubblica". Un'analisi sull'andamento delle uscite che però, ammettono a denti stretti anche dentro Palazzo Chigi, non offre una prospettiva su come intervenire in concreto per ridurre un esborso pubblico che secondo Giarda ha "toccato livelli senza precedenti nella storia della Repubblica" nonostante le sforbiciate pubblicizzate negli ultimi tempi: 727 miliardi. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento ha fatto girare tra i colleghi solo una relazione sulla criticità della spesa. Per i veri tagli bisogna aspettaare Enrico Bondi, il risanatore di Parmalat e Montedison.  

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