Euro 2012, rischio boicottaggioMerkel; liberate la Timoshenko
Ultimatum della Cancelliera: o liberano l'ex premier o diserto gli stadi
C'è il rischio boicottaggio per gli Europei 2012. Angela Merkel ha fatto sapere che lei non parteciperà alla competizione europea se il governo ucraino non libererà l'ex premier Iulia Timoshenko prima del calcio d'inizio. L'ex premier è in carcere dal mese di agosto con le accuse di malversazione ed evasione fiscale per fatti risalenti a prima del 1990. La Timoshenko dal 21 aprile, durante il trasferimento dal carcere all'ospedale, denuncia di aver subito violenze fisiche. Anche il ministro italiano degli Esteri, Giulio Terzi, ha chiesto di fare chiarezza su questi episodi. In ogni caso il rischio è che molti altri politici, seguano l'esempio tedesco e boicottino gli euopei. La posizione della Uefa - Anche la Uefa sta seguendo con attenzione la vicenda. Prima ha minacciato il rinvio, poi invece ha parlato di un malinteso. Martin Kallen, direttore operativo dell'Uefa e responsabile in Ucraina dell'organizzazione del torneo, in un'intervista al quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung aveva dichiarato: "Ci sarebbe solo una possibilità. Si potrebbe pensare di rinviare il torneo ad un altro anno", ha detto Kallen, escludendo anche l'ipotesi che le partite programmate in Ucraina possano giocarsi in Germania o in altri paesi vicini. Poi la smentita della Uefa: "L'Europeo 2012 si giocherà alle date previste in Ucraina. Non è contemplato alcuno slittamento del torneo". La risposta Le differenze tra Ucraina e Germania in merito al trattamento carcerario di Yulia Tymoshenko non devono "tenere in ostaggio" i Campionati europei di calcio Euro 2012. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleh Voloshin alla agenzia Interfax, augurandosi che le indiscrezioni riguardo a un possibile boicottaggio tedesco della manifestazione, voluto dal cancelliere Angela Merkel per protesta contro il trattamento in carcere della Tymoshenko, siano frutto di "falsi articoli di giornale". Voloshin ha detto di "non voler credere" che le autorita' tedesche intendano fare ricorso a "metodi da Guerra Fredda" e "trasformare lo sport in ostaggio della politica".