Milano Fashion Week, primavera-estate 2015: Armani "osa", donna sexy in rosso. Da Marani a Mila Schon, viva i '70
Non smette di stupire Re Giorgio, dopo la collezione dedicata alla semplicità - che dà sicurezza - come quella di Emporio, per la sua prima linea, Armani (prossima primavera-estate) si piega un po' alla tendenza generale del vistoso eccentrico. Lo fa con l'eleganza che da sempre lo contraddistingue, giocando il colore: rosso, per non passare inosservata e far sentire la sua donna "attraente e sensuale a prescindere dall'età". Per lei va in passerella il nuovo tailleur con la giacca avvolgente che aderisce al busto indossata con gli shorts, i bermuda, le gonnelline fluide o i pantaloni d'organza tecnica che doppiano i calzoni aderenti come leggings. Nuovo il rosso protagonista che Armani abbina magistralmente al grigio del completo, giacca e gonnellina, che taglia con il blu e il bianco negli inserti geometrici che decorano la sera. Anche la moda per le grandi occasioni è tutta nuova: il tailleur è leggero, quasi trasparente, con ricami che disegnano righe, fasce, motivi scintillanti, mentre l'abito bustier lungo luccica di cristalli e si accende nell'abbinamento con la ballerina e la borsetta rosso lacca. "Basta essere consapevoli che certe cose vanno un po' filtrate e riproposte, poi con qualche accorgimento stanno bene a tutte", suggerisce Armani. Ovvio che i pantaloncini garzati e trasparenti vanno indossati "se le gambe sono belle e le si vuol mostrare". In primo piano collane-foulard strette in tubolari di plexiglass e chiuse da nappine colorate. Ai piedi sandali dal tacco a stiletto stampato o scarpe basse con il passante staccabile. Da Armani a Mial Schon: guarda la fotogallery Una vita in un libro - Dopo la sfilata lo stilista ha presentato il libro Giorgio Armani, curato dalla giornalista Suzy Menkes. Si tratta di una serie di memorie, soprattutto fotografiche, che aiutano forse più di quanto abbia saputo fare il museo Armani Silos, a comprendere il lungo percorso che l'ha trasformato da vetrinista sconosciuto a icona vivente della moda. Lo stilista racconta: "Ci ho messo una vita intera a scrivere questo libro. È stato duro e bellissimo. Ho fatto una rivoluzione gentile e ho voluto raccontarla mischiando la vita personale e professionale nelle stesse pagine". Qualcuno gli chiede chi vorrebbe al suo posto, in futuro, tra i giovani stilisti. "Non ci sarà nessuno come Armani", scherza. Mica tanto. Ospite alla sfilata e alla presentazione del libro di Armani, amico di una vita, Sophia Loren. "Io e lui abbiamo avuto due carriere completamente diverse, ma siamo entrambe persone con un grande talento, perché solo dei grandi talenti - dice l'attrice, vestita in completo pantaloni Armani (naturalmente) - possono fare la carriera che noi abbiamo fatto nel nostro piccolo". Marani: Costa Smeralda anni 70 - Un salto in Sardegna e in Costa Smeralda, con l'energia e la spensieratezza degli anni Settanta. Angelo Marani propone per l'estate che verrà "un'Italia bella, spensierata e piena di speranze", racconta lo stilista emiliano. In collezione si respira il profumo della natura, della macchia mediterranea, del mare e del mirto. Tutto ricorda quei colori: il verde, la sabbia che si tinge di rosa al tramonto, i nuovi neutri che ricordano le pietre, gli azzurri del mare sardo. Ci sono gilet gioiello con una rete di cristalli Swarovski che luccicano come il mare, fiori dipinti a mano sul denim e stampe con foglie di fico. Preziose le gonne in alcantara laserata, ma ci sono anche tubini, caftani e mini abiti. Tanto sangallo e qualcosa in rafia e pizzo. Ai piedi sandali bassi con dettagli dorati, in testa bandane stile anni Settanta. Roccobarocco: figlie dei fiori sexy - Anni Settanta anche da Roccobarocco per le sue figlie dei fiori un po' sexy: sfilano lunghi abiti a balze che mixano fantasie a fiori e leopardate, in raso, chiffon o georgette. I pantaloni a zampa d'elefante, indossati con camicette-guepiere. L'evoluzione di Mila Schon - Anni Settanta si respirano anche per la collezione che si scompone e ricompone di Mila Schon. "Stiamo cercando di evolvere la griffe - racconta lo stilista Alessandro De Benedetti, alla direzione creativa della griffe da novembre 2013 - Tutto parte dal concetto di enigma, con un guardaroba dalla doppia personalità". Il cartamodello della giacca da uomo e del tailleur di Mila Schon anni Settanta è disegnato su abiti, tute e caban. Doppi i tessuti così come le sezioni di colori, che vanno a creare grafiche ispirate ai rally di Montecarlo degli anni Sessanta (rosso Porsche, argilla Mercedes, giallo Lamborghini). L'inganno, filo conduttore, lo si ritrova su capi che sembrano giacche oversize ma sono abiti, mantelle che sono in realtà trench, trench che sono gilet. Infine le tute da meccanico si trasformano in vestiti ergonomici. Le scarpe sono maschili: la stringata ha il tacco asimmetrico e inserti in pvc. E con la sfilata di Mila Schon si chiude la settimana della moda milanese, ora il testimone passa a Parigi. di Daniela Mastromattei @DMastromattei