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Una mostra alla Bocconi per ricordare Roberto Franceschi

La Fondazione dedicata allo studente ucciso quarant'anni fa ha messo insieme le opere d'arte più significative di un decennio di lotte

Nicoletta Orlandi Posti
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Un decennio di lotte sociali per il diritto allo studio e al lavoro, per il progresso economico e civile, la liberazione della donna e la ricerca della felicità raccontato attraverso le opere d'arte. La mostra "1966-1976 Milano e gli anni della grande speranza", si pone questo, ma non solo. I protagonisti di questa eccezionale collettiva che si può visitare all'Università Bocconi pareciparono attivamente o collaborarono alla realizzazione del monumento in ricordo dello studente colpito alle spalle, il 23 gennaio 1973, durante uno scontro tra polizia e manifestanti da un proiettile sparato da un'arma in dotazione alle forze dell'ordine che morì una settimana dopo senza mai riprendere conoscenza. La prima versione della Questura fu che il giovane era stato colpito da un sasso lanciato dai giovani contestatori, ma caduta questa versione, le indagini si rivolsero verso gli agenti. La Questura, avanzò la versione dell'‘agente in preda a raptus', ma nonostante si siano celebrati diversi processi per punire gli assassini di Roberto Franceschi furono stabilite solo responsabilità generiche per le forze dell'ordine, e non si è mai arrivati alla condanna del responsabile. Il 25 aprile 1977 gli artisti milanesi inaugurarono un monumento di fronte alla Bocconi sul quale collocarono la scritta: “a Roberto Franceschi e a tutti coloro che caddero nelle lotte popolari per affermare che i mezzi di produzione devono appartenere a chi li usa”. Oggi quegli stessi artisti, da Enrico Baj a Pietro Cascella, da Enrico Castellani a Emilio Isgrò, da Enzo Mari a Arnaldo Pomodoro, Da Schifano a Giò Pomodoro, Emilio Scanavino da Emilio Tadino e molti altri ancora, sono i protagonisti di questa eccezionale esposizione organizzata dalla Fondazione Franceschi che si potrà visitare gratuitamente fino al 10 aprile nel Campus della Bocconi dal martedì al venerdì dalle 12.00 alle 19.00 e il sabato dalle 9.30 alle 13.00.

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