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"Verso Ovest", il quotidiano americano sbarca al Pigneto

Gli scatti del reportage del viaggio di Davide Mauriello a New York, San Francisco e Palo Alto alle "Officine K"

Nicoletta Orlandi Posti
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  Al Pigneto, nello studio "Officine K" di via Ascoli Piceno, si aprirà l'11 ottobre prossimo un'interessantissima mostra fotografica: “Verso ovest”, il reportage di un viaggio di Davide Mauriello fra la gente e i luoghi delle città di New York, San Francisco e dintorni, un'immersione profonda in una realtà tanto occidentale quanto lontana dall'Europa. Ne scaturisce una galleria di personaggi protagonisti dello spazio metropolitano, quasi invisibili allo sguardo frettoloso di ogni giorno, tutti immortalati per comporre un mosaico di quotidiano americano. Le immagini presentate non sembrano far parte di questa epoca così avida di risorse e povera di memoria: al contrario, il loro destino è di durare, di imprimersi in qualche maniera dentro di noi. L'autore riesce a raccontare la realtà attraverso le immagini mantenendo una cura formale adeguata, trasmettendo un piacere esclusivo, profondo, immediato, genuino.  Molte delle foto di Davide Mauriello mostrano persone che guardano attraverso l'obiettivo, che sembrano chiedere di metterci in gioco. Quando non sono le persone sono i cani al guinzaglio. E quando le persone non ci guardano sentiamo comunque un legame profondo da subito. Attraverso l'autore e la sua macchina fotografica riusciamo a stabilire un contatto, una vicinanza, a capire che le vite di quelle persone, i momenti che ha selezionato per raccontarcele, sono parte di un vissuto collettivo, di una cosa che ci assomiglia molto e accomuna noi ad ognuno dei soggetti rappresentati. In tempi di individualismo sfrenato e suicida, vorace e distratto, sembra un patrimonio inestimabile.Le immagini suggeriscono una composizione danzante, nelle direzioni esplorate con le linee o con gli sguardi, nelle interazioni tra i corpi che si liberano della verticale, affidandone la stabilità a muri, panchine, gradini, sedie, vetri, rotelle, suolo, guinzagli, duetti, opposizioni e, non ultimo, l'occhio del fotografo. Un'esplorazione del proprio tempo che rivela un uso della città distratto e dichiarato, un dialogo con il luogometropoli a metà tra spazio pubblico e salotto d'intimità, che sorprende gli inquilini nei rituali del quotidiano, entro un margine di scelta e movimento che appare restringersi o restituire respiro.  “Verso Ovest” sembra giocare su un doppio effetto, un trucco ottico, un'illusione di completamento tra l'abitare e l'essere abitati. “Amo questa serie di fotografie dalla prima volta che le ho viste", scrive il fotografo Enrico Natoli,  "e sono convinto che queste foto abbiano la capacità di raggiungere l'anima e la mente di chi le guarda, di stimolare la curiosità, di provocare empatia, sensazione o sentimento al quale sono molto legato e del quale, mi pare, là fuori se ne stiano perdendo le tracce”. La mostra, curata da Serena De Angelis, si potrà visitare fino al 27 ottobre.  

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