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La fanteria di Marina entra in azione: "Aperto nuovo fronte", Mosca sfonda dentro l'Ucraina

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Mirko Molteni
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Sullo sfondo della diplomazia USA-Russia, l'Ucraina resta in difficoltà sul campo. Ieri lo stesso Vladimir Putin ha annunciato che soldati russi hanno fatto irruzione in territorio ucraino partendo proprio da una parte della provincia russa di Kursk riconquistata agli ucraini, che l'avevano invasa nell’agosto 2024. Visitando una fabbrica di droni a San Pietroburgo, lo “zar” ha detto: «Sono stato informato un'ora fa che, fin da stanotte, combattenti dell'810° Brigata hanno passato il confine entrando in Ucraina». È l’810° Brigata russa di Fanteria di Marina delle Guardie, decorata all'Ordine di Zhukov, in pratica “Marines” russi, il cui organico sarebbe stato portato durante la guerra da 2500 a 11.000 uomini, con 36 carri armati d'appoggio. Comandata dal colonnello Oleg Vlasov, è un'unità veterana, avendo partecipato alla conquista di Mariupol e poi ai combattimenti nei settori di Zaporizhzhia e Donetsk. Dall’estate scorsa la brigata combatte nel Kursk insieme ad altre unità russe e agli alleati nordcoreani, che ieri hanno perso un cannone semovente Koksan centrato da un drone ucraino.


I russi hanno dimezzato l'area del Kursk occupata dagli ucraini. Le truppe di Kiev controllano ancora il distretto di Sudzha, microscopico angolino pari a 1/28.000 dell'area totale della Russia, ma più a ovest l'area fra Snagost e Lyubimovka è tornata da tempo sotto il controllo di Mosca. È da lì che l'810° starebbe avanzando nella provincia ucraina di Sumy, forse attuando un nuovo diversivo settentrionale, dopo quello ancora attivo a Nord di Kharkiv, con cui i russi costringono gli avversari a distogliere truppe dal fronte principale, quello orientale del Donbass. Kiev respinge la versione di Putin e il capo del Centro ucraino contro la disinformazione, Andriy Kovalenko, ribatte: «Un gruppo di ricognizione e sabotaggio ha cercato di entrare nel territorio dell'Ucraina ma è stato distrutto. Non c'è stata alcuna offensiva russa su larga scala dalla regione di Kursk».

 

 

Di certo, l’esercito ucraino soffre, avendo la forza d’arroccarsi a difesa, ma subendo sempre, in alcuni settori, una lenta avanzata russa. Le truppe di Kiev sono incapaci di riprendere i territori invasi, ben 1/5 del paese, e tornare alle frontiere del 2022. Nel Lugansk, i russi sono avanzati verso Borova, come conferma l'istituto americano ISW, per il quale la fanteria di Mosca ha fatto progressi anche dentro la città di Toretsk, percorrendo il viale Saratovska. Il nodo nevralgico di Pokrovsk, difeso da ingenti forze ucraine, è sempre più sotto assedio da Sud, con salienti a Est e Ovest da cui può partire una tenaglia. Lì i russi avrebbero colpito un ponte sull'autostrada T-0515 Pokrovsk-Andriivka ostacolando i movimenti nemici. Fonti russe affermano che «tre brigate ucraine hanno perso la capacità di combattimento a Kurakhovo e potrebbero essere circondate in tre sacche». Nel settore meridionale di Zaporizhzhia, qualche chilometro viene guadagnato dai russia Mala Tokmachka, a ovest di Rabotino. L'Ucraina reagisce con attacchi di droni su obbiettivi economici in Russia, che però colpiscono solo una piccola parte del colossale paese. Ordigni ucraini hanno centrato a Kropotkinskaya, vicino Krasnodar, una stazione di pompaggio dell'oleodotto del Caspio, interrompendo il flusso di greggio. Droni di Kiev hanno anche incendiato la raffineria di Syzran, presso Samara.


La Russia ha risposto con un'ondata di droni su Odessa, che hanno causato danni alle infrastrutture e causato 4 feriti. Gli Stati Uniti, intanto, nonostante le prove di distensione, hanno ricordato al mondo che le loro forze nucleari sono sempre pronte, per ribadire il principio della deterrenza. Dalla base Vandenberg della California, l'US Air Force Global Strike Command ha compiuto un lancio di prova di un missile intercontinentale Minuteman III, solitamente munito di testata nucleare.

 

 

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