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Trump, raffica di licenziamenti: colpo di scena alla Casa Bianca, quali teste saltano

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Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha licenziato gli ispettori generali di 17 agenzie del governo degli Stati Uniti. Lo hanno riferito fonti ben informate al New York Times, secondo il quale sarebbe stato risparmiato l'ispettore generale del Dipartimento di Giustizia, Michael Horowitz.

I tagli riguardano invece, scrive il Washington Post, i dipartimenti di Stato, Difesa, Trasporti, Affari dei Veterani, Sviluppo Edilizio e Urbano, Interni ed Energia. L'ispettore generale è una figura indipendente che conduce audizioni, inchieste e perquisizioni in seguito ad accuse di sprechi, frode e abusi. Gli ispettori possono essere destituiti da chi li ha nominati, ovvero dal presidente o dal capo della specifica agenzia. A essere stati rimossi sono stati quindi prevalentemente funzionari nominati da Trump durante il suo primo mandato. Secondo il Washington Post, l'iniziativa "sembra violare la legge federale, che prevede che il Congresso riceva 30 giorni prima una notifica di ogni intento di licenziare l'ispettore generale". 

Tiene banco intanto la questione immigrazione. Venerdì la Casa Bianca ha pubblicato la foto di nove clandestini in catene in attesa di salire su un aereo che li avrebbe rimpatriati. E' l'inizio della politica di deportation, vale a dire espulsioni di massa, già annunciata dal presidente in campagna elettorale. "Promesse fatte, promesse mantenute", il commento dello staff di Trump.

Particolarmente "calda" la situazione al confine sud. Il Ministero degli Esteri del Messico fa sapere che il Paese "ha ottimi rapporti con il governo degli Stati Uniti e collabora nel rispetto della nostra sovranità su un’ampia gamma di questioni, inclusa quella dei migranti. Quando si tratta di rimpatri, accetteremo sempre a braccia aperte l’arrivo di uomini e donne messicane nel nostro territorio. Il Messico vi abbraccia".

Secondo la Nbc News, però, il Messico avrebbe negato l'atterraggio di un aereo militare statunitense con a bordo immigrati illegali espulsi, dopo aver segnalato l'arrivo contemporaneo in Guatemala di due aerei dell'aeronautica militare statunitense. Secondo quanto riportato dai media, citati da due funzionari del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, a bordo ci sarebbe una terza persona a conoscenza dei lavori, mentre a partire sarebbero stati due aerei C-17 dell'Aeronautica Militare, ciascuno con circa 80 persone a bordo.

Giovedì sera negli Stati Uniti, un terzo volo per il Messico non è mai partito. Nbc News ha riferito che un funzionario della Casa Blanca ha dichiarato che il caso dell'aereo diretto a Città del Messico era "una questione amministrativa e che sarebbe stata risolta rapidamente". E' certo che dopo il giuramento di lunedì scorso di Trump, i rapporti tra Usa e Messico si sono fatti tesi, soprattutto da quando i repubblicani hanno iniziato a imporre un aumento generale del 25% ai Paesi latinoamericani come rappresaglia per la crisi al confine. Negli stessi giorni, secondo fonti dell'Istituto guatemalteco per le migrazioni (Igm), due aerei militari sono atterrati nella capitale del Paese centroamericano con a bordo decine di migranti deportati da El Paso (Texas) e Tucson (Arizona). 

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