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Gas russo, forniture all'Europa interrotte: "Tagliati riscaldamento e acqua calda", chi è la prima "vittima"

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La prima "vittima" dello stop alle forniture di gas russo all'Europa attraverso l'Ucraina è la regione separatista filo-russa della Transnistria, in Moldavia. Il territorio si trova in grande difficoltà a seguito della scadenza e del mancato rinnovo del contratto che regolava il flusso di gas russo all'Europa attraverso Kiev. A riferirlo è stato il governo moldavo. Il portavoce Daniel Voda su Telegram ha scritto che "la regione sta attraversando una situazione difficile" dopo che il fornitore locale Tiraspoltransgaz "ha interrotto la fornitura di gas naturale e riscaldamento, colpendo località e istituzioni pubbliche". Infine, ha chiesto alla Russia di "fermare il suo ricatto".

La situazione è così delicata che la regione separatista moldava della Transnistria ha interrotto la fornitura di riscaldamento e acqua calda alle famiglie, come riferito dalla Reuters. Sul sito web dell'azienda energetica si legge che i tagli al riscaldamento sono entrati in vigore oggi, mercoledì 1 gennaio, alle 7 ora locale. Tuttavia alcune strutture come gli ospedali sono state esentate. Il comunicato, poi, invita i residenti a vestirsi in modo pesante, a riunire i membri della famiglia in un'unica stanza, ad appendere coperte o tende spesse alle finestre e alle porte dei balconi e a utilizzare stufe elettriche. 

L'interruzione del servizio rappresenta un problema enorme per la regione dal momento che, come spiega la Reuters, prima della scadenza dell'accordo di transito del gas con l'Ucraina, la Russia forniva alla Moldavia circa 2 miliardi di metri cubi di gas all'anno, pompati attraverso la Transnistria.

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