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Sarkozy, condanna definitiva al carcere: "Caso senza precedenti per un capo di Stato"

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La Corte di cassazione ha respinto il ricorso di Nicolas Sarkozy nel caso delle intercettazioni, rendendo definitiva la sua condanna a 3 anni di carcere di cui uno senza condizionale, con il beneficio del braccialetto elettronico. L'accusa nei confronti del politico francese era di corruzione e traffico d'influenza. Si tratta, sottolineano i commentatori d'Oltralpe, di una sanzione senza precedenti per un ex capo di Stato.

Il caso in esame è quello delle intercettazioni telefoniche, noto come Bismuth. La Corte d'Appello nel maggio 2023 aveva confermato la sua condanna in primo grado. Sarkozy, compagno della super-modella italiana Carla Bruni (ormai parigina d'adozione) ha già annunciato attraverso i suoi legali un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'Uomo. Nei suoi confronti era già stata emanata una condanna a 3 anni di ineleggibilità e privazione dei diritti civili. 

Nel corso dell'udienza finale, il procuratore generale aveva raccomandato di respingere tutte le argomentazioni avanzate dalla difesa e quindi di confermare le condanne. Tra i 20 argomenti della difesa, c'era ancora la legalità delle intercettazioni telefoniche tra un avvocato e il suo assistito. La difesa di Sarkozy continuava a sostenere che l'intera procedura è stata illegale nonostante fosse stata convalidata più volte da diverse autorità.

Ora i tecnici Spip si recheranno a casa dell'ex presidente per installare l'intero dispositivo nell'alloggio che occupa con la moglie Carlà, nonché il braccialetto al suo piede. Le tribolazioni giudiziarie per Sarkò non sono ancora finite: l'ex capo di Stato francese, che compirà 70 anni a fine gennaio, infatti potrebbe ritrovarsi nel bel mezzo del processo per sospetto di finanziamento libico alla sua campagna presidenziale del 2007, che inizierà il prossimo 6 gennaio, indossando il braccialetto.

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