Sochi, Vladimir Luxuria ci riprova: fermata ancora dalla polizia
Dopo le manette di domenica sera, l'ex parlamentare vuole fare irruzione allo stadio: gli agenti la portano via (con lei anche gli inviati de "Le Iene")
Vladimir Luxuria è stata arrestata di nuovo. La notizia arriva direttamente da Sochi, dove l'ex parlamentare di Rifondazione Comunista è entrata nella Shayba Arena per protestare (di nuovo) contro le leggi omofobe di Vladimir Putin; insieme a lei sono stati bloccati anche i due inviati delle Iene - Pio ed Amedeo - che la stavano accompagnando a vedere la semifinale di hockey femminile tra Canada e Svizzera. Dopo l'arresto di domenica sera, Luxuria aveva dichiarato: "Tornerò allo stadio e non passerò inosservata". Detto, fatto. Indossando una gonna lunga e un cappello con i colori dell'arcobaleno, ha fatto in tempo a gridare alle telecamere "gay è ok" prima di essere bloccata dalla polizia russa. Vladimir Luxuria, ecco le prime immagini dopo l'arresto Guarda il video su LiberoTV Lotta per i diritti - "Ho il biglietto, cosa volete?" avrebbe risposto Luxuria agli uomini della sicurezza, dopo aver convalidato il regolare tagliando d'ingresso per seguire la semifinale ed essere stata bloccata. Per il momento non si hanno altre notizie e non si sa dove siano stati portati l'ex parlamentare e i due inviati de Le Iene. Luxuria, che prevedeva di rientrare in Italia domani, martedì 18 febbraio, aveva spiegato che si trovava a Sochi perché voleva "dire al presidente Putin che non va bene solo organizzare con il massimo della tecnologia le Olimpiadi ma bisogna anche avere un'apertura mentale". Intanto a Roma è stato organizzato un sit-in di protesta davanti all'ambasciata russa. "La protesta a Sochi di Vladimir Luxuria in nome del rispetto dei diritti umani e civili deve essere ascoltata - ha dichiarato il portavoce del gay center Fabrizio Marrazzo - così come la mobilitazione di Roma che segue a quelle di molti altri paesi europei e occidentali”.