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Emma Bonino si rifiuta d'indossare il velo a Teheran

Il ministro degli Esteri in visita nella capitale iraniana vuole scendere dall'aereo con il viso scoperto. L'omologo Zarif però non cede

Serena Cirini
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Velata o non velata? Questo è il problema. Ad arrovellarsi sulla versione islamica del celebre dilemma amletico è Emma Bonino. Atterrata a Teheran, nella terra degli ayatollah, la ministra si è rifiutata di coprirsi il capo prima di scendere dall'aereo. O, meglio, ha provato a farlo. Le cose sono andate più o meno così. Il resoconto dell'accaduto è apparso sul sito Jahan news. L'aereo della Bonino era atterrato da pochi minuti, quando il capo del protocollo iraniano è salito a bordo del velivolo per consegnare i veli d'ordinanza a lei e alle sue collaboratrici. La Bonino si è detta esterrefatta per la richiesta (la stessa che, per altro, viene fatta a tutte le donne che si recano in Iran per turismo) e non ha voluto sentire ragioni.  L'uomo, incerto sul dà farsi, ha allora telefonato al ministro Mohammed Javad Zarif per spiegargli la situazione. Questo, senza troppi giri di parole, ha risposto: "Le diamo un quarto d'ora di tempo per coprirsi la testa sennò può dire al pilota dall'aereo di tornarsene a Roma”. Pare allora che la Bonino si sia presa un quarto d'ora per smaltire la rabbia, fumando una sigaretta dopo l'altra. Infine, la resa e la discesa con il velo in testa. Incidente diplomatico sfiorato, orgoglio femminista "disinnescato".

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