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India, la Corte Suprema ripristina la legge coloniale: essere gay è illegale

Chi ha rapporti con esponenti dello stesso sesso rischia fino a 10. Annullata una sentenza del 2009 che abrogava il reato: "Deve decidere il Parlamento"

Roberto Procaccini
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Da oggi in India avere rapporti gay è illegale e punito dalla legge. Chi vi incorre rischia pene fino a 10 anni di carcere. La Corte Suprema del paese asiatico ha decretato che l'omosessualità resta un reato, annullando la precedente sentenza del 2009 con cui l'Alta Corte di Delhi aveva depenalizzato i rapporti consensuali tra adulti dello stesso sesso. I sommi giudici indiani hanno dichiarato incostituzionale il verdetto che abrogava la misura del codice penale indiano (vecchio di 148 anni e formulato in epoca coloniale) che punisce l'omosessualità. Secondo la Corte Suprema deve essere il governo attraverso il processo legislativo ad abrogare questa misura, e non una sentenza. "E' una terribile sconfitta per la comunità Lgbt - ha detto Ashok Row Kavi, un attivista gay indiano - questo provocherà maggiori  problemi con la polizia e costringerà le persone che nascondono la loro identità sessuale a non rivolgersi alle strutture sanitarie". La sentenza dice che l'omosessualità è reato: guarda le proteste in India su Liberotv

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