Coronavirus, l'Europarlamento discrimina gli italiani: la denuncia di Lega e Fratelli d'Italia
È diventato un caso la decisione dell'Europarlamento in merito all'emergenza coronavirus che sta interessando l'Italia. Anche se più che decisione il Corriere della Sera parla di raccomandazione, quella di una quarantena di 14 giorni per gli eurodeputati e i loro collaboratori passati nelle ultime due settimane in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, ritenute a rischio coronavirus come Cina, Iran, Corea del Sud e Singapore. Lega e Fratelli d'Italia hanno immediatamente protestato, definendo discriminatorie le misure preventive che dipingono gli italiani come gli "appestati d'Europa". Tra l'altro all'orizzonte c'è la sessione plenaria a Strasburgo, che inizia il 9 marzo e rischia di essere condizionata dalle assenze di quanti provengono dalle quattro regioni italiane. Ovviamente sono già stati sollevati dubbi sui controlli minimi e la poca trasparenza sul Covid-19 in altri Paesi europei, a partire da Germania e Francia. Le precauzioni volute dall'Europarlamento sono obbligatorie per tutto il personale, dagli euroburocrati agli uscieri, se passati dalle "zone rosse" del Nord Italia, mentre per gli eurodeputati è stata scelta la formula della "raccomandazione" per rispettare il principio del non condizionamento dei comportamenti dei rappresentanti. Per approfondire leggi anche: 2018, quando l'Oms parlava di "malattia X"