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Coronavirus, l'Ue valuta una mossa estrema: chiusura delle frontiere, ecco in quali condizioni

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La salute pubblica è questione preminente rispetto al turismo e agli scambi commerciali con la Cina, contaminata dal coronavirus. E' la posizione dell'Italia, che, prima di chiunque altro, ha interrotto i voli da e per la Cina. Durante la riunione dei ministri della salute europei, Roberto Speranza ha rivendicato la decisione del governo italiano, dichiarando: "L'Italia in questo momento è il Paese con il più alto livello di salvaguardia e sorveglianza nell'Unione europea". Le preoccupazioni si stanno diffondendo in tutti gli Stati membri, ma gli approcci all'emergenza sanitaria sono diversi: chi, come Repubblica Ceca e Grecia, adotta limitazioni sui voli e chi, come Francia e Germania si mostra più restio, per via dell'elevato interscambio commerciale con la Cina. Per approfondire leggi anche: Coronavirus, le rotte del contagio: non soltanto Africa, ecco da dove arrivano i rischi per l'Europa I Paesi dell'Unione Europea, ma soprattutto quelli dell'area Schengen, hanno bisogno di una linea comune e di un approccio collaborativo per limitare la diffusione del virus. Si evince dalle parole del presidente di turno del Consiglio dei ministri europeo della Salute, il croato Vili Beros. Nel corso della riunione, Beros ha affermato senza mezzi termini: "Se epidemiologicamente l'emergenza si intensifica, verranno prese misure straordinarie", non escludendo la chiusura dei confini europei, con particolare riferimento ai voli internazionali.

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