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Nobel alla Lettaratura a Tokarczuk e Handke? Meglio loro due di Bob Dylan

Giulio Bucchi
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La beffa romanzesca del destino è che il Premio Nobel, alla fine, l' ha preso proprio il bombardiere, l' eretico di Stoccolma, il miliziano della letteratura che quello stesso Nobel voleva abolire. In pochi ricordano che Peter Handke, 76 anni, scrittore austriaco da oggi insignito - in tandem con la polacca Olga Tokarczuk - del massimo premio letterario nel 2014, in occasione dell' assegnazione del Nobel per la letteratura al francese Patrick Modiano, dopo aver dispensato grandi complimenti al collega, cannoneggiò la sacra istituzione. Hadke fu ferocemente chirurgico. Si espresse con parole di granito nei confronti del Nobel e propose anzi di abolirlo. «Modiano è davvero un autore notevole con un' opera unica», affermò, aggiungendo che il riconoscimento, con la sua «falsa canonizzazione» della letteratura, non porta nulla di buono: «Il Premio Nobel andrebbe finalmente abolito», disse, perché porta «un momento di attenzione, nelle pagine dei giornali», ma per la lettura non porta nulla. A lui, oggi, ha portato 900mila euro depositati sul conto corrente assieme ad una medaglia d' oro difficilmente smerciabile sul mercato nero. Un sostanzioso riconoscimento, il suddetto, difficile da rifiutare; infatti, appena avvertito di essere nella rosa dei vincitori l' intellettuale carinziano mise subito le mani avanti: «Certo il Nobel ti prende, ti infastidisce, e allora ti infastidisci con te stesso perché ci pensi: è una cosa così indegna e al contempo si diventa per un po' se stessi indegni». NON USA IL COMPUTER E, così, indegnamente - ma anche no - Hadke ora ascenderà all' Olimpo svedese. Lo scrittore non ha fama di genio morbido alla Kazuo Ishiguro, collega che l' aveva preceduto nel 2017, né di talento sregolato alla Bob Dylan che da quelle parti, con molte polemiche, comparve nel 2016. Il suo nome era già galleggiato nel limbo dei buoni propositi dell' Accademia per un anno, data la sospensione a causa delle accuse di molestie sessuale a Jean Claude Arnault, marito del membro dell' accademia Katerina Frostenson; adesso accanto al suo nome, invece si coaguleranno, strali e applausi in egual misura. Hadke, cocciuto analfabeta informatico (non usa il computer, scrive ancora con la stilografica), è noto per vari e provocatori successi teatrali (Insulti al pubblico, 1966; Kaspar, 1968) e per alcuni romanzi (Breve lettera del lungo addio, 1972; Infelicità senza desideri, 1972, dedicato alla prematura morte della madre; La donna mancina, 1976), che lo hanno reso uno dei più importanti autori contemporanei. Ma è soprattutto sui testi teatrali e cinematografici che ha costruito la sua fortuna. Prima di firmare la sceneggiatura del film Il cielo sopra Berlino, il regista Wim Wenders, amico di sempre, girò dai suoi libri Prima del calcio di rigore, nel 1971 un anno dopo l' uscita del romanzo, e Falso movimento (1975), tratto dal romanzo goethiano di Handke ispirato al Wilhelm Meister. Dal punto di vista politico Hadke è un cocciuto militante filoserbo e antibosnaico, al punto da schierarsi pubblicamente al fianco di Slobodan Milosevic e di presenziare al suo funerale; e per questo gli vennero annullate commedie e premi letterari. LA PSICOLOGA Tutto il contrario della co-vincitrice Olga Tokarczuk. L' appassionata psicologa junghiana di Varsavia, classe 62, è stata premiata - questa la motivazione ufficiale - per la sua «immaginazione narrativa che con enciclopedica passione rappresenta l' attraversamento dei confini come forma di vita» ma anche per aver costruito i suoi romanzi «con una tensione tra aspetti culturali opposti: natura versus cultura, ragione versus follia, uomini versus donne». In pratica, Olga s' è inventata un genere utilizzando una sorta di approccio patchwork di saggio e finzione, mescolando lo stile epistolare con il racconto tradizionale. La signora è stata tradotta in trenta Paesi. Con il romanzo I vagabondi, pubblicato in Italia da Bompiani, si è aggiudicata il Man Booker International Prize 2018 ed è stata finalista al National Book Award, conquistando la consacrazione internazionale. Autrice anche di diverse raccolte di poesie tra le sue opere si ricordano i romanzi Guida il tuo carro sulle ossa dei morti (Nottetempo) una denuncia in forma di giallo del rapporto controverso tra l' uomo e la natura, specie gli animali e Nella quiete del tempo. Quest' ultimo racconta, mistericamente, di un villaggio situato al centro dell'«universo e protetto da quattro arcangeli, che ne vegliano i confini». Ad abitare le sue valli e ad allevare carpe nei suoi stagni, ci sono personaggi bizzarri come carte dei tarocchi: il vecchio Boski che, appollaiato su un tetto, sogna di distruggere d' un soffio tutto ciò che vede; il castellano Popielski, che passa la vita a giocare a un misterioso gioco da tavolo; Spighetta, che ha occhi capaci di arrivare all' anima degli individui; Ruta, che sa riconoscere il suono del cuore della terra, e Genowefa, che sembra muovere il mondo girando la manovella di un macinacaffè. Mentre nelle loro vite si agita la storia inquieta del Novecento, sopra a ciascuno sta un Dio vanitoso ed egoista, che ha dato avvio alla creazione per noia e si è stufato degli uomini», ricordava una bella recensione dell' AdnKronos. In comune Hadke e Tokarczuk hanno assai poco, se non una certa follia creativa («Scrivere significa essere eccentrici», ricorda sempre Olga). E il fatto che nessuno dei due si aspettava di dover scalare all' improvviso la montagna degli dei. E, in fondo, nonostante tutto, è una scalata meritata. di Francesco Specchia

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