Marlène Schiappa, la ministra di Emmanuel Macron ultrà del sesso: elogio del rapporto orale
«Je suis sapiosexuelle». Marlène Schiappa, ministra per le Pari opportunità del governo francese, continua a far parlare di sé per i suoi libri e le sue interviste ad alte temperature. E nell' ultimo colloquio con una giornalista del Journal du dimanche ha confessato di essere attratta sessualmente dall' intelligenza: di essere, appunto, «sapiosessuale», dal latino sapiens sexualis. «Marlène si lancia nella scrittura di manuali di sviluppo personale, poi di un romanzo (Pas plus de quatre heures de sommeil) nel quale una certa Morgane ha delle fantasie sessuali su "Alain Juppé, l' uomo più sexy di Francia" (ex primo ministro gollista, ndr)», si legge nel ritratto dedicato alla ministra apparso domenica scorsa sul Journal du dimanche. ATTRAZIONE FATALE «Quando chiedo all' autrice se condivide il pensiero della sua eroina, mi conferma di essere sapiosessuale. Traduzione: eccitata dall' intelligenza!», racconta la giornalista del Jdd. È l' intelligenza di Cédric Brugière, il suo attuale marito, che le fece perdere la testa quando non aveva ancora vent' anni e lavorava in una società di consulenza specializzata nella selezione di personale qualificato. «Aveva sostenuto un colloquio di lavoro nella società in cui ero dipendente. Avevo 19 anni, ero assistente. Gli ho proposto un bicchiere d' acqua. Quando mi ha detto di sì, gli ho risposto di servirsi da solo perché ero occupata. È stato assunto e abbiamo lavorato insieme per un anno», ha raccontato a Paris Match la Schiappa, ricordando i dodici mesi che stravolsero la sua vita sentimentale. Leggi anche: Meloni contro Gozi: "Via subito la cittadinanza" La confessione della ministra sulla sua «sapiosessualità» ha scatenato reazioni di ogni genere, e tra queste anche quella estrema di Jean-Yves Narquin, sindaco in quota Rassemblement national di Villedieu-le-Château (Loir-et-Cher). «Già sapevamo che era la regina dei pompini, grazie alle sue confessioni! Ma se riflette pure quando succhiadove andremo a finire!», ha twittato Narquin, provocando, naturalmente, un' ondata di polemiche. La prima a redarguirlo è stata la sorella, Roselyne Bachelot, ex ministra dell' Ambiente sotto Chirac e della Salute sotto Sarkozy. «Cara Marlène Schiappa, condanno le frasi ignobili e oscene proferite da Jean-Yves Narquin nei suoi confronti. Le mando un abbraccio per manifestarle tutta la mia solidarietà», ha scritto su Twitter la Bachelot. Poi la ministra ha rincarato la dose, ricordando a Narquin i suoi precedenti con la giustizia per un' affaire familiare, e citando Simone de Beauvoir: «Nessuno è di fronte alle donne più aggressivo dell' uomo insicuro della propria virilità». CAPOLAVORI LETTERARI Ma a quali «confessioni» faceva riferimento Narquin quando ha scritto quel tweet? A quelle che Marlène, quando non era una vestale del neopuritanesimo, fece in un libro scritto con lo pseudonimo di Marie Minelli, Provate l' amore delle curvy (2010), uscito per le edizioni La Musardine. Nell' opera, pubblicata quando aveva 28 anni, l' attuale ministra esalta le capacità sessuali delle curvy, soffermandosi su un talento in particolare: «La fellatio è la loro specialità». Un altro passaggio del testo? «La pecorina, grande classico, è fatta per voi se avete un fisico a forma di "pera" o di "contrabbasso". Il vostro partner ama il vostro sedere () Gli offrirete una vista magnifica», si legge negli estratti che nel 2017 furono pubblicati dal Canard enchaîné. Il suo entourage, al settimanale L' Express, aveva negato che dietro Marie Minelli ci fosse la ministra. Marlène, invece, si è sempre mostrata sfuggente su questa sapida storia erotico-letteraria. di Mauro Zanon