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Libia, bombe sul centro di detenzione per migranti: 40 morti, un grave sospetto

Davide Locano
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Orrore in Libia, dove si contano circa 40 vittime nel bombardamento di un centro di detenzione per migranti alla periferia di tripoli. Malek Merset, portavoce del ministero della Salute del governo sostenuto dall'Onu, sostiene che l'attacco aereo sul centro di detenzione di Tajoura ha ferito anche 80 migranti. Merset, inoltre, ha postato foto di migranti che venivano portati in ambulanza negli ospedali. In un comunicato, il governo sostenuto dalle Nazioni Unite ha accusato l'esercito nazionale libico, guidato da Khalifa Haftar, di essere responsabile dell'attacco aereo. Leggi anche: Sea Watch 3, assist di Patronaggio alla Rackete Già nei giorni precedenti Haftar che aveva annunciato "decisivi raid aerei su postazioni selezionate" appartenenti all'esercito del presidente Fayez al-Serraj. Come detto, in questo caso è stato colpito il centro di detenzione a Tajoura, nella periferia orientale della capitale libica. Soltanto due giorni fa Serraj era venuto in Italia per incontrare Matteo Salvini. nti. Quando all'inizio dello scorso aprile era stata lanciato l'offensiva per prendere la capitale, i raid erano arrivati a colpire un'accademia militare nella periferia di Tripoli e una caserma probabilmente non utilizzata da nessuno che si trova nella zona di Zuara, non lontano dagli impianti petroliferi di Melitah che sono gestiti dalla Libyan Oil Company e dall'Eni.

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