Arafat, spazzati via i dubbi: "Fu avvelenato col polonio"
L'università di Losanna ha concluso le analisi sulla salma: l'ex presidente Olp è stato assassinato. "Tracce di veleno nelle costole e nel bacino"
Il sospetto trova conferme: Yasser Arafat, storico leader dell'organizzazione palestinese Olp, è stato avvelenato con il polonio 18. A dare fondamento a un'ipotesi già sostenuta da molti è il laboratorio clinico dell'università di Losanna, incaricato di analizzare le spoglie di Arafat. Nel rapporto di 118 pagine, le cui conclusioni sono state anticipate dalla tv qatariota al Jazeera, si legge che "nelle costole e nel bacino del leader palastinere si si è trovato un innaturalmente alto livello di polonio radioattivo". Tanto basta per sostenere che "c'è un 83 per cento di probabilità" che Arafat (morto l'11 novembre 2004 all'età di 75 anni) sia stato avvelenato". Le reazioni - Gli esperti svizzeri hanno consegnato a Parigi la relazione del loro studio alla vedova Arafat, Suha, (che ha autorizzato la riesumazione della salma). "Sono di nuovo a lutto - ha commentato -, è stato come se mi avessero detto che è appena morto. Adesso so che è stato assassinato". Dello stesso avviso Nabil Shaath, ufficiale palestinese e storico esponente dell'Olp: "Non avevo alcun dubbio sul fatto che Arafat fosse stato avvelenato: ora abbiamo la conferma". Shaath, che era amico personale del leade Olp, invoca un'inchiesta che faccia luce sule responsabilità: "E' stato ucciso, ora dobbiamo sapere come e chi lo abbia avvelenato".