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Grecia, il mistero della bimba bionda nel campo rom

Trovata dalla polizia a Larissa. I falsi genitori indagati per rapimento: smentiti dal test del dna

Roberto Procaccini
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Da dove arriva la piccola Maria? In Grecia è ancora mistero sulla bambina bionda, forse di origini nord europee, trovata sabato in un campo nomadi di Larissa (Tessaglia, regione centrale del Paese). Di lei si sa che ha circa 6 anni e che non parla il greco, ma solo una variante del dialetto rom. Gli esami del dna hanno smentito i coniugi rom che si sono presentati come genitori della bambina: la coppia non ha legami di sangue con la bambina.  Incriminati - I due (che ora sostengono di aver preso la bambina in affidamento dopo che i veri genitori l'avrebbero abbandonata) sono stati incriminati per rapimento di persona e per essersi procurati documenti falsi: un atto di nascita per la piccola e due diversi documenti di identità e due stati di famiglia per la sedicente madre, dai quali risulterebbe che ha concepito sei figli in dieci mesi. Il sospetto degli inquirenti è che Maria possa essere vittima di un caso di rapimento o di traffico di esseri umani. L'appello - La piccola è stata affidata a un'associazione per l'assistenza all'infanzia (Hamogelo tou Paidiou, Il sorriso del bambino). Mentre la polizia esclude che i genitori possano essere greci (perché non risultano casi di scomparsa di bambine della stessa età), i magistrati hanno autorizzato la pubblicazione delle foto di Maria sui media per favorirne il riconoscimento da parte dei genitori biologici. All'associazione sono arrivate circa 10mila chiamate da tutto il mondo: solo una decina, però, le possibili piste. L'Interpol, nel frattempo, conta 38 casi di bambine scomparse sotto i 6 anni.

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