"Daremo la comunione ai divorziati",la Chiesa tedesca sfida il Vaticano
La direttiva della diocesi di Friburgo fa discutere: potrà ricevere i sacramenti anche chi è divorziato e risposato. Da Roma arriva la bocciatura
"Comunione pure ai divorziati". Si ricuce in Germania lo strappo tra la Chiesa cattolica e i fedeli divorziati che si sono risposati, esclusi finora dai sacramenti. In settimana sarà pubblicato un documento diretto ai sacerdoti della diocesi di Friburgo, ma ha carattere simbolico per tutto il Paese. L'obiettivo del documento è migliorare la situazione dei credenti divorziati che desiderano avvicinarsi alla Chiesa, e ai sacramenti finora loro interdetti, come la comunione, la confessione, il battesimo, la cresima e l'estrema unzione. Le spiegazioni - "In caso di fallimento di un matrimonio vogliamo essere aperti verso le persone colpite, vogliamo dare loro ascolto e avvicinarle", ha spiegato all'agenzia Dpa il responsabile dell'Ufficio per la cura delle anime di Friburgo, il decano Andreas Moehrle, aggiungendo che alla luce dell'elevato numero di divorzi la Chiesa non si può più permettere di escludere la gente. "Da una parte ci rendiamo conto che gli interessati spesso si sentono esclusi e soffrono, e dall'altra siamo consapevoli delle regole della dottrina della Chiesa e del diritto ecclesiastico", ha aggiunto Moehrle. Ma a Roma non l'hanno presa bene. Casini va in Germania - Dal Vaticano arriva una secca smentita all'apertura della Chiesa teutonica: "Il documento della diocesi non ha autorevolezza. Non ci risulta, infatti, sia stato avallato dall'amministratore apostolico della diocesi (l'incarico di vescovo è scaduto lo scorso settembre), nonché capo della conferenza episcopale Robert Zollitsch.È un'iniziativa autonoma di un ufficio interno della diocesi", è la replica del numero due della sala stampa vaticana padre Ciro Benedettini. Insomma per i politici di casa nostra, divorziati, ma cattolicissimi, come Pierferdinando Casini non resta che fare le valigie e andare in Germania. Lì avranno un ostia per il loro peccati.