L'ex signora Sarkozy si svela: "Tradii mio marito e scappai"
Dice di non aver mai messo bocca nelle scelte del marito ma di aver salvato le infermiere imprigionate da Gheddafi
Ormai siamo abituati a pensare l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy fidanzatissimo con Carlà, la Bruni di noialtri. Eppure, prima di legarsi a lei, il politico e avvocato parigino era sposato. La moglie, ormai ex, si chiamava Cécilia e ora ha scritto un libro sulle vicissitudini del divorzio. Dopo cinque anni di silenzio torna a quel "terribile" 2007, quando per la prima volta un presidente francese si trovò costretto a divorziare. Trecento pagine in cui Cécile racconta il tradimento ai danni di Sarkozy, il ritorno insieme durante la campagna elettorale e la separazione definitiva. La fuga dall'Eliseo - Il libro di Cécilia Attias, il cognome del suo terzo marito e un tempo amante, lascia interdetti: una donna che scappa al culmine di un trionfo pubblico ostinatamente cercato per vent'anni insieme al marito. Tra il 2005 e il 2007, i francesi hanno seguito con interesse le tribolazioni della coppia. Nella fase più importante della carriera politica del marito, Cécilia decise di scomparire, non andò neppure a votare al secondo turno. "Non vi rendete conto di cosa significhi votare quando si è la moglie del futuro capo di Stato", racconta nel libro. "I fotografi vi fanno la posta come un animale e io, come succede a tante persone, mi chiedevo se volevo ancora far parte di questa coppia. Stavo troppo male per sostenere quegli sguardi. Avrei dovuto ma non ho potuto". La richiesta di divorzio non fu un "atto di coraggio". "Solo un modo per andare d'accordo con me stessa". Con una punta di perfidia, ricorda che alcune sue amiche non esitarono a lasciare i mariti per tentare di prendere il suo posto: "Le persone farebbero qualsiasi cosa per i soldi e il potere". La paladina della giustizia - "Non me ne vanto, ma è vero che ho salvato la vita di sei persone", racconta ancora Cécilia riferendosi alla sua mediazione nella liberazione delle infermiere arrestate in Libia. Cécilia fu l'emissaria del presidente francese a Tripoli, insieme all'allora capo di gabinetto Claude Guéant. Nel libro racconta del suo faccia a faccia con Gheddafi e di come riuscì a convincerlo a liberare le prigioniere. Questo fu l'unico episodio, sottolinea, in cui aiutò il suo ex marito. "Non ho mai voluto condizionare le scelte di mio marito, non gli ho consigliato di fare una cosa piuttosto che un'altra".