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Grecia, maxi-retata contro Alba Dorata: in 36 tra dirigenti e parlamentari in manette

I vertici del partito neonazista coinvolti nell'omicidio del rapper Pavlos Fyssas. Tensioni in piazza ad Atene

Roberto Procaccini
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Decapitati ad Atene i vertici di Alba Dorata, il partito neonazista greco. All'alba di stamani è scattata una maxi-retata che ha portato all'arresto di 36 esponenti della formazione di estrema destra: tra questi il leader Nikos Michaloliakos, il portavoce Ilias Kasidiaris, diversi parlamentari e alcuni esponenti di punta del movimento. L'accusa è quella di organizzazione criminale: i membri di Alba Dorata sarebebro coinvolti, stando alle ricostruzione della magistratura di Atene, nell'omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas per mano del militante di Alba Dorata Georgos Roupakis. Risultano ancora ricercati due deputati (Christos Pappas e Nichos Michos) e alcuni agenti di polizia sospettati di essere stati complici del delitto. In casa del leader Michaloliakos sono state trovate tre pistole non denunciate. I 36 arrestati sono accusati di omicidio, aggressione, lesioni gravi, ricatti e riciclaggio di denaro. Secondo la legislazione greca per il reato di organizzazione criminale non è necessaria l'autorizzazione parlamentare per l'arresto di deputati. Tensioni in strada - Un centinaio di militanti di Alba Dorata si sono radunati ad Atene davanti al quartier generale della polizia, dove sono in corso gli interrogatori degli arrestati. Le strade della capitale greca sono teatro dal 17 settembre (data dell'omicidio Fyssas) di manifestazioni, spesso violente, di sigle antifasciste. Le autorità cittadine temono che la situazione possa farsi incandescente. Proprio per questo è stato vietato il corteo indetto dal sindacato dei riservitsti delle forze speciali dell'esercito  (keed), da due giorni iscritti nel registro degli indagati della Procura ateniese per intenti golpisti per aver richiesto le dimissioni del governo con modalità simili a quelle dei Colonnelli del colpo di Stato del 1967. Niente crisi - Il premier greco Antonis Samaras esclude che la retata contro Alba Dorata e le eventuali dimissioni in massa dei suoi deputati (minacciate dall'organizzazione) possano portare alla caduta del governo. "Se anche i 18 parlamentari del partito neonazi si dimettessero - rispondono le autorità elleniche - non ci sarebbero elezioni anticipate, ma solo la sostituzione nei collegi interessati". La tempesta sull'esecutivo greco si abbatte nei giorni in cui i rappresentanti della Troika (Fondo Monetario Internazionale, Ue e Banca europea)  sono ad Atene per contrattare una nuova tranche d'aiuti al paese.   "Giornalisti, alzatevi in piedi o andatevene!". Guarda su LiberoTv la prima conferenza stampa di Alba Dorata dopo l'elezione al Parlamento greco

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