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Siria, Assad confessa: "Abbiamo armi chimiche"

Bashar Assad

Il leader siriano parla a Fox News e davanti agli americani vuota il sacco: "Sì abbiamo armi chimiche. Per eliminarle servono tempo e anche soldi. Ma lo faremo"

Ignazio Stagno
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"La Siria possiede armi chimiche". Lo ammette, dopo mesi di polemiche e venti di guerra, lo stesso Assad: "Le abbiamo nel nostro arsenale". In una nuova intervista a una tv Usa Assad ammette esplicitamente il possesso di arsenali di gas nocivi (pur negando ancora una volta di essere stato lui a farli usare nel mattatoio siriano), conferma l'impegno a "sbarazzarsene" e puntualizza tuttavia che servirà "un anno o poco più" a portare a termine l'operazione. Ospite da Damasco della Fox News americana, il presidente siriano non rinnega gli obblighi previsti dal recente accordo russo-americano sul disarmo chimico del suo Paese. "Ci vorrà tempo" - Sui tempi Assad però è prudente: "Io credo - ha detto - che sia un'operazione molto complessa, che richiede molto tempo e denaro: attorno al miliardo. Per sbarazzarsi di queste armi ci vorrà un anno, forse un po' di più". E sul fronte della guerra civile il leader siriano continua ad attribuire ogni responsabilità ai ribelli: "A seminare la morte nei dintorni della capitale nell'attacco chimico denunciato il 21 agosto (come sostengono invece i Paesi occidentali, Usa in testa) o in altre azioni simili sono stati i ribelli. Sono terroristi". Rivolgendosi infine al pubblico statunitense, il leader siriano invita quindi il presidente americano Barack Obama a "prestare ascolto al buon senso del suo popolo": in maggioranza contrario, secondo i sondaggi, all'ipotesi di nuove iniziative militari in Medio Oriente. (I.S.)

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