Zuckerberg scarica Obama: "Sul Datagate nessuna trasparenza"
Il fondatore di Facebook (con un database sterminato...): "Il governo doveva comunicare meglio sul caso dei dati sensibili intercettati e raccolti"
Non mi piace più. Il giudizio di Marc Zuckerberg sull'amministrazione Obama, giusto per stare in tema Facebook, è durissimo. Il fondatore del primo social network davvero globale ha criticato la Casa Bianca per la gestione del caso Datagate. "Non è stata trasparente sulla quantità e sul tipo di dati raccolti durante le attività di intercettazione ottenute grazie al sistema Prism". Certo, nota la stampa americana, il pulpito è perlomeno singolare, visto che proprio Facebook possiede miliardi di foto degli utenti e dati sensibili. "Il governo - ha commentato Zuckerberg intervenendo a un dibattito organizzato dalla rivista Atlantic - non ha comunicato bene, alcune sue dichiarazioni non hanno proprio aiutato, come dire, tranquilli stiamo spiando solo cittadini non statunitensi". Le accuse di scarsa trasparenza, dunque, non sono rivolte all'amministrazione Obama per aver spiato senza permesso miliardi di conversazioni private di cittadini americani. Il vero problema, secondo Zuckerberg, è la non trasparenza nel rendere conto dell'accaduto. Questione centrale, questa, nella cultura americana, anche e soprattutto in quella politica.