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Ad Harvard si arriva vergini. "I nostri studenti sono nerd"

Tre giovani studenti su quattro sbarcano a Boston senza aver conosciuto l'altra metà del cielo. Ad alzare la media ci pensano gli atleti...

Michele Chicco
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Non se la prenda Celentano, ma un'inchiesta del giornale universitario di Harvard smonta una sua tesi consolidata: chi lavora, soprattutto con la testa, non è detto che faccia l'amore. Tre su quattro, tra coloro che si laureranno nel 2017 a Boston, hanno varcato la porta del celebre ateneo americano illibati: piccole donne e maschietti che hanno trascorso la loro adolescenza da nerd ed hanno rinunciato a conoscere (almeno per ora) l'altra metà del cielo. Il tempo, si sa, è galantuomo e magari le feste all'interno del campus universitario aiuteranno a sconfiggere la timidezza (nemico numero uno dei geniacci) e faranno riscoprire il fascino della tentazione a quel 75% di studenti che non ha ancora avuto occasione di cedervi.  Giovani promesse - Il quoziente di intelligena medio dichiarato dagli studenti durante l'intervista rilasciata all'Harward Crimson è stato di 128, praticamente il massimo della popolazione americana. Piccoli geni che faranno la fortuna degli Stati Uniti d'America e del mondo intero, come è successo per Barack Obama e Mark Zuckerberg che hanno mosso lì i loro primi passi. Chissa se anche loro, all'epoca, abbiano trascorso i primi giorni all'università da “illibati” o meno. Di certo, tra i ragazzi più intraprendenti non c'è quel ragazzo di Filadelfia la cui mamma qualche mese fa chiese aiuto sul web, via Craiglist, per trovare una partner al proprio figlio. Il sogno (della mamma) era farlo sbarcare a Boston da uomo fatto perché proprio non sopportava l'idea che rimanesse “nerd” per tutta l'adolescenza.  Atleti - La sparuta minoranza che ha avuto esperienze sessuali prima di arrivare ad Harward  (tanto da sedere, di diritto, nel club dei più “cool” dell'ateneo) ammonta a poco meno del 35% dei nuovi iscritti. Se siano più libertini gli uomini o le donne è presto detto. L'identikit del giovane intraprendente disegnato dal Crimson è dettagliato: è maschio ed ex allievo di scuole private. Ad alzare la media, però, ci sono i giovani atleti selezionati per le loro doti sportive e non, spiace dirlo, grazie solo alle loro capacità intellettuali. Veri fuoriclasse, non solo sul campo da football, ma anche tra le lenzuola, insomma.  Ciao Harward - Se le percentuali all'arrivo sono così, dopo la cerimonia di laurea cosa cambia? Il Crimson sostiene che tra i laureti della primavera scorsa uno (o una) su tre abbia chiuso il ciclo di studi proprio come l'aveva incominciato: vergine. E questo nonostante Harvard passi per essere una roccaforte del pensiero liberal. Una chiave di volta può essere il numero delle iscrizioni ad un club universitario insolito: il True Love Revolution, fondato nel 2006 per la propaganda dell'astinenza sessuale. Chissà se Barack Obama si sarebbe mai iscritto, di certo non Zuckemberg che in un appartamento del campus fondò Facebook proprio per superare una crisi d'amore e per conoscere libere ragazze nuove. 

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