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G20, accordo Siria non si trova. Colloquio privato Letta-Obama, il tweet del Papa: "Pace bene superiore"

Argomenti in agenda, Siria ed economia. Paesi divisi su intervento, Ban Ki-moon e il no dell'Onu

Francesca Canelli
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Continua il summit tra leader mondiali durante il G20 di San Pietroburgo. Argomento in prima linea è la questione siriana, con il presidente americano Barack Obama che preme per un intervento, anche senza l'appoggio dell'Onu, Russia e Cina contrarie, Inghilterra e Italia che temporeggiano e Francia interventista. Ieri, 6 settembre, la cena al Peterhof di San Pietroburgo "ha confermato la divergenza di opinioni" dei leader mondiali sul conflitto siriano, "divisi a metà" tra oppositori e sostenitori di un intervento militare. Lo ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, precisando che "diversi Paesi hanno invocato il bisogno di misure urgenti senza la legittimazione di alcun organismo internazionale" mentre "altri si sono espressi a sostegno del diritto internazionale".  Oltre ai numerosi bilaterali tenuti ieri tra i leader mondiali, questa notte un faccia a faccia c'è stato anche tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il premier britannico, David Cameron. Durante l'incontro, a impegnare i due leader è stato uno scambio di opinioni più approfondito sulla questione siriana.  La preparazione all'attacco - E mentre la diplomazia cerca di trovare una soluzione al conflitto che da oltre 2 anni investe la regione, i servizi segreti americani hanno intercettato l'ordine di un funzionario iraniano ai militanti sciiti in Iraq di attaccare obiettivi Usa a Baghdad in caso di intervento militare in Siria. A dare la notizia è stato il Wall Street Journal, che ha citato fonti dell'amministrazione Obama. L'emittente Abc ha invece fatto sapere che Washington starebbe preparando un attacco aereo di larga scala in Siria, con l'utilizzo di missili sparati da aerei bombardieri B2 e B52 decollati dagli Usa. Ban Ki-moon rilancia posizione contraria dell'Onu, contrario a un attacco da parte degli Usa senza il benestare delle Nazioni Unite, poiché porterebbe a conseguenze imprevedibili. Il tweet del Papa - Intanto Papa Francesco rinnova il suo appello al dialogo attraverso un nuovo tweet dal suo account Pontifex: "La pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l'umanità". Il messaggio contiene l'hastang "#prayforpeace" che contrassegna oggi migliaia di messaggi sul social network. L'economia mondiale - Anche altri temi sono stati toccati durante gli incontri di ieri. Tra Barack Obama e Enrico Letta c'è stato un colloquio privato, mentre il presidente del consiglio italiano pare aver stupito gli altri partecipanti, essendo stato l'unico a parlare in inglese e non nella sua lingua madre. Il premier italiano avrebbe espresso al presidente Usa la sua opinione sulla questione Siria. L'Italia crede nella possibilità di risolvere politicamente la crisi. Sullo scenario economico l'attenzione è puntata sul rilancio dei mercati e del mondo del lavoro.  "C'è un problema che ci accomuna: la creazione dei posti di lavoro". Lo ha detto il premier Enrico Letta, intervenendo all'incontro tra un ristretto gruppo di leader del G20 e una delegazione di 29 business leaders globali. La creazione di posti di lavoro "dipende dagli sforzi di tutti i governi", ha affermato. "C'è un rischio molto serio anche per il mio Paese: il rischio della crescita senza occupazione", ha spiegato il presidente del Consiglio. "Non è possibile creare posti di lavoro senza lo sviluppo della formazione professionale e il libero accesso all'istruzione", ha concluso. Francesca Canelli

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