Ecco l'hamburger senza carne: realizzato con le staminali
La pietanza sintetica è costata 250mila euro: il primo boccone a Londra in diretta televisiva. L'autore della ricerca: "Non si uccideranno più mucche"
Una rivoluzione nel panorama alimentare mondiale. E' stato cotto e mangiato in diretta in uno studio televisivo a Londra il primo hamburger sintetico: realizzato grazie alle cellule staminali di una mucca, sviluppate in vitro fino a ottenere 140 grammi di manzo "artificiali", ma indistinguibili - tranne per il sapore - da quelli "originali". Il neo hamburger, costato ben 250mila euro (circa 220mila sterline), proprio per il suo strano sapore, è stato promosso ma soltanto a metà. Il progetto - Nello studio televisivo britannico, in cui si è degustato per la prima volta il nuovo prodotto, era presente Mark Post, "papà Frankenburger" - come l'hanno ribattezzato i media -, il ricercatore olandese dell'università di Masstricht, autore dell'esperimento, e due critici culinari, l'americano Josh Schonwald e l'austriaca Hanni Ruetzler. Entrambi hanno sottolineato come l'assenza di grasso abbia reso l'hamburger non troppo invitante: "Si avvicina alla carne ma non è cosi succulento. La consistenza è perfetta, ma me l'aspettavo più soffice", ha sentenziato Ruetzler, riconoscendo che, se perfezionato sul lato del gusto, il nuovo prodotto potrebbe acquistare un largo consenso. Del resto, lo stesso creatore ha spiegato che, per la sua realizzazione, sono partiti dalle staminali di un mucca e hanno sviluppato in vitro 20.000 fibre di puro muscolo di manzo nel corso di tre mesi. Ogni fibra è stata sviluppata individualmente in un gel di coltura. Poi, insieme a succo di barbabietola rossa, zafferano, sale, uova in polvere e pane grattuggiato, sono state compattate per formare l'hamburger. Scelta solidale - Due i volontari per la prima boccata, tra cui l'autore della ricerca, Mark Post. La "carne in provetta" potrebbe diventare, in un futuro non troppo lontano, una valida alternativa, più ecologica e più umana, alla carne "originale". Dalle prime analisi infatti sembrerebbe che, rispetto ad allevare e crescere mucche con i metodi tradizionali, la carne "coltivata" permetta una riduzione dell'uso di terra e acqua del 90%, e del consumo globale di energia del 70%."Le mucche - spiega Post al Guardian - hanno bisogno di 100 grammi di proteine vegetali per produrre solo 15 grammi di proteine animali commestibili. Quindi abbiamo bisogno di usare moltissimo cibo per alimentale, per poi nutrirci della loro carne. Con quella coltivata - afferma - non bisogna uccidere la mucca e in più non viene prodotto metano". Per ora la nuova polpetta è costituita esclusivamente da proteine. Il prossimo passo sarà quello di inserire le cellule di grasso e, forse, anche quelle ossee, per rendere la "carne alle staminali" il più possibile vicina a quella naturale. Il nuovo hamburger, inoltre, sposerebbe di fatto anche la causa animalista. La Peta (People for the ethical treatment of animals) ha visto nella realizzazione di questo progetto un modo per fronteggiare le mattanze, l'allevamento intensivo, il trasporto e la macellazione degli animali.