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Hawking: "Volevano staccarmi la spina. Mia moglie mi ha salvato"

Lo scienziato narra in un documentario la sua vita: "Volevano farmi fuori, Jane si è opposta"

Ignazio Stagno
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"Ero a Ginevra, in coma farmaceutico per provare a curare una polmonite, figlia della atrofia muscolare progressiva che mi ha ridotto in carrozzella I medici pensavano che ci fosse poco da fare. E così hanno offerto a mia moglie la possibilità di farla finita. Lei, per fortuna sua e della scienza, ha detto di no". A raccontare l'incontro ravvicinato con la morte e con l'eutanasia è il grande fisico Stephen Hawking. Lo scenziato ha scelto di raccontare la sua carriera e la sua vita spesa su una carrozzina con un documentario "Hawking", in uscita nelle prossime settimane. L'intervento - Era il 1985 quando Hawking, grazie alla decisione coraggiosa di sua moglie ha spinto più in là l'appuntamento con la morte. "Jane ha voluto a tutti i costi che tornassi a Cambridge. Lì mi hanno praticato un'incisione in gola che mi ha rubato per sempre la possibilità di parlare ma mi ha fatto guarire". Grazie all'intevento il cosmologo inglese ha completato nel 1987 A brief History of time (in italiano Dal Big Bang ai buchi neri), il libro che con 10 milioni di copie vendute in 40 lingue differenti l'ha reso famoso in tutto il pianeta. Se sua moglie avesse risposto "sì" alla proprosta dei medici la scienza avrebbe perso uno dei suoi più grandi "padri" in grado di scoprire i buchi neri del cosmo e di illuminare quelli neri della vita. (I.S.)

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