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Opportunista, 'traditrice', senza senso della storia: ecco l'impietoso ritratto della Merkel

Peter Schneider ripercorre le tappe che la hanno portata al potere: dall'editoriale contro Kohl, alla capacità di sbarazzarsi degli avversari, al suo 'fiuto' politico

Sebastiano Solano
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Buona a nulla, capace di tutto. Si potrebbe sitetizzare l'impietoso ritratto che lo scrittore Peter Schneider ha fatto di Angela Merkel per D - Repubblica. Nata nella vecchia DDR, donna, divorziata e senza figli, la Merkel è risucita nell'impresa di scalare un partito tradizionalmente cattolico e maschilista, oltre ad essere la prima donna a ricoprire la più alta carica dello Stato. Figlia di un pastore protestante, studia fisica a Lipsia, mostrando un attegiamento piuttosto collaborativo con le autorità della DDR. Niente, insomma, che lasciasse presagire un suo impegno in politica.  La coltellata a Khol - La scalata al potere della Merkel inizia con l'adesione, poco prima della caduta del Muro di Berlino, a "Insurrezione Democratica", movimento che poi aderì alla Cdu, il suo attuale partito. E' "il primo atto di ribellione di Angela Merkel", scrive lo scrittore. Ma la sua fortuna politica nasce da un 'tradimento': quello consumato, nel 1998 ai danni di Helmut Kohl, suo padre politico e indimenticabile Cancelliere della Germania per 16 anni. Quell'anno, Kohl fu coinvolto in uno scandalo sui finanziamenti illeciti e la Merkel vergò un editoriale chiedendo che sulla questione venisse fatta piena luce. Una coltellata che affossò Kohl e spalancò le porte del potere alla Merkel.  Ha fatto piazza pultia dei concorrenti - Oggi la Merkel è il leader incostratato della Germania. Praticamente, non ha avversari ne all'interno della Cdu ne tra gli altri partiti. Commenta Schneider: "E' un mistero ancora irrisolto come Angela Merkel sia stata in grado di fare piazza pulita di tutti i possibili concorrenti del suo partito". Nemmeno il leader della Spd è in grado di impensierire la Merkel. Scrive Schneider: "Sin dai primi mesi del suo mandato (...) iniziò a guardarsi intorno con attenzione nei vivai della Spd e dei Verdi e cominciò a trapiantare ogni germe di idea che dimostrasse un potenziale di crescita, apponendovi l'etichetta della Cdu: abbandono del nucleare, salrio minimo garantito, giustizia sociale".  Opportunista, inadatta a guidare l'Europa - Una delle qualità più impressionanti della Merkel, sottolinea Schneider, è il suo opportunismo politico: "Sotto il suo 'regime' la Cdu/Csu si è rivelato il partito più abile nelle trasformazioni, o forse sarebbe meglio dire nell'opportunismo". In Germania, la Merkel è stimata, gode di un certo consenso, grazie anche alla sua abilità di capire, con invidiabile tempismo, dove soffia il vento della maggioranza. Tutte doti e qualità che, se proiettate in Europa, si trasformano in difetti. Conclude impietoso Schneider: "Alla signora Merkel sembra mancare il senso della "Impresa Europa" e del suo significato storico". E ancora: "Purtroppo, come leader di uno dei maggiori stati europer, la Merkel non sembra essere la eprsona giusta al posto giusto".

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