Svizzera: Tempi lunghi per accordo fiscale con l'Italia
Freddezza dai cantoni sulla possibilità di stringere l'intesa in tempi brevi: la misura fa parte di quelle prospettate dal Cav per la restituzione della tassa
Un colpo basso dalla Svizzera, proprio a ridosso del voto. Non solo Germania, dunque. Anche i cantoni assestano un "uppercut" contro Silvio Berlusconi. Il cuore del discorso è l'accordo fiscale tra Italia e Svizzera con cui trovare parte della copertura per la restituzione dell'Imu sulla prima casa, una misura che vale circa 4 miliardi di euro. Il Cavaliere aveva spiegato che l'intesa con Berna si poteva chiudere in tempi brevissimi, tanto che anche nella mattinata di venerdì 22 febbraio il leader del Pdl ha ribadito: "La restituzione dei soldi è certissima. La questione delle coperture non esiste, parliamo dello 0,5% dei costi dello Stato e poi c'è l'accordo che stiamo trattando con la confederazione elvetica". Tempi lunghi - Una parziale smentita è però arrivata dalla ministra svizzera delle Finanze, Eveline Widmer-Schlumpf, incalzata da una lettera della deputata socialista Ada Marra al Parlamento federale: "Ho scritto alla signora Widmer-Schlumpf, stupita dal fatto che i miei colleghi parlamentari non fossero a conoscenza del fatto che già circolassero delle cifre sull'accordo", ha sottolineato riferendosi ai 25-30 miliardi di euro che secondo il Cav dovrebbero arrivare grazie all'imposta liberatoria. In risposta alla lettera, il ministro ha scritto: "A causa del periodo elettorale in Italia, considerata l'incertezza sull'esito del voto, al momento è difficile prevedere quando si concluderà il negoziato, iniziato con il Governo Monti". E ancora: "Comunque, ammettendo che l'accordo venga firmato entro la fine di quest'anno, è difficile pensare che possa entrare in vigore prima del gennaio 2015". L'accordo è possibile, stringerlo in tempi brevissimi sarà però più difficile.