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Matteo Renzi, discorso all'assemblea delle Nazioni Unite

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Matteo Legnani
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Un intervento durato una quindicina di minuti nella solita cornice di una sala semideserta che viene riservata ai Paesi di secondo piano. Matteo Renzi, nel prime time italiano (ma a New York erano neanche le tre di pomeriggio) ha parlato all'assemblea generale dell'Onu. Solito sfondo di marmo grigio-verde alle spalle. Quando le telecamere cambiavano inquadratura, mostravano il ministro degli esteri Gentiloni e il presidente della commissione Esteri Casini rapiti dalle parole del premier, ma anche tantissimi posti vuoti. Renzi ha puntato tutto sul discorso immigrazione, criticando i muri costruiti contro i migranti e pescando nella retorica sul ruolo dell'Italia e della sua Marina nel salvataggio di tanti uomini, donne e bambini nel Mediterraneo. Ha parlato del nostro ricco patrimonio culturale e di Libia dove "l'Italia è pronta ad assumere un ruolo guida nella riappacificazione del Paese". Ha chiesto che l'Onu si doti di una forza per la protezione dei siti archeologici minacciati dagli estremisti dell'Isis. E, curiosamente, ha espresso disappunto per il ruolo assunto nella comunicazione dai social media. "Dittatura di twitter" l'ha chiamata. proprio lui che impazza un giorno sì e l'altro pure con quei 140 caratteri.

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