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L'ex bodyguard rivela la doppia vita di Fidel Castro: "Dirigeva il traffico di cocaina"

elisabetta pistoni
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Una delle più fidate guardie del corpo del rivoluzionario Fidel Castro ha deciso di svelare i segreti del suo capo in un libro in uscita il 12 maggio. L'uomo, Juan Reinaldo Sanchez, 66 anni, ha raccontato in quelle pagine molti risvolti delle decisioni che hanno segnato la storia di Cuba. Sanchez racconta di aver adorato Fidel per più di 17 anni, ma dopo aver scoperto che era un trafficante di droga, il suo parere su di lui è cambiato drasticamente. Nel libro- Sanchez racconta di come Castro abbia diretto operazioni di traffico di cocaina "come un vero padrino", riferendosi soprattutto ad una vicenda avvenuta nel 1988. L'episodio riguarda una conversazione avvenuta tra Castro e il suo fedele il ministro dell'Interno ed ex capo della sicurezza, José Abrantes, in un ufficio con sede a L'Avana. Nonostante non si potessero registrare i dialoghi l'ex bodyguard "un po' per curiosità, un po' per ammazzare il tempo" aveva deciso di nascondere un microfono acceso in un controsoffitto. Ma quello che doveva essere un semplice divertimento si trasformò in un vero e proprio choc: secondo il libro di Sanchez, la conversazione verteva su un trafficante di droga che voleva trascorrere una vacanza nel suo Paese natale. Abrantes avrebbe chiesto a Castro il permesso di portare temporaneamente il trafficante a visitare la spiaggia di lusso di Santa María del Mar, a est di L'Avana, con i suoi genitori. Sanchez ha raccontato nel libro: "Il trafficante avrebbe pagato 75 mila dollari che sarebbero finiti esclusivamente nelle tasche di Castro. La preoccupazione più grande per lui era garantire il silenzio dei genitori dell'uomo. La soluzione arrivò presto da Abrantes, che si sarebbe occupato personalmente di far credere ai parenti che il figlio fosse un agente dell'intelligence cubana infiltrato negli Stati Uniti. Il ministro, inoltre, aggiunse che l'uomo avrebbe rischiato la vita se loro non avessero mantenuto il segreto sulle loro vacanze. Fidel a quel punto esclamò soltanto: “Molto bene”. È stato come se il cielo mi fosse caduto addosso. Mi sono reso conto che l'uomo per cui avevo tanto sacrificato la mia vita, il Líder che ho adorato come un dio e che contava più della mia famiglia era coinvolto nel traffico di cocaina a tal punto che stava dirigendo operazioni illegali come un vero padrino". Traffico di droga-  Nel suo libro il bodyguard ha anche spiegato di come il traffico di cocaina sia cresciuto in America Latina in concomitanza con la chiusura dei rubinetti da parte di Mosca : "Quando gli Stati Uniti iniziarono a nutrire sospetti sul traffico di droga a Cuba, Castro ha dichiarato pubblicamente che avrebbe condotto un'indagine onesta. Durante l'inchiesta, Abrantes e il generale cubano Arnaldo Ochoa furono arrestati. Quest'ultimo fu condannato a morte a seguito di un processo che è stato censurato da Castro prima che fosse trasmesso da una televisione cubana". Oltre alla presunta censura quindi, Castro avrebbe anche dato istruzioni al presidente della corte, ai pubblici ministeri e ai giurati circa le decisioni da prendere. "Al termine del procedimento, Abrantes è stato condannato a 25 anni di carcere per negligenza, abuso d'ufficio e uso improprio di risorse finanziarie e militari. Morì per un “sospetto” attacco di cuore nel 1991 mentre Ochoa è stato ucciso per tradimento in una esecuzione che io e altri uomini di Castro siamo stati costretti a guardare in video. È stato l'episodio più doloroso della mia carriera".  La fuga-  Sanchez ha raccontato anche la sua incarcerazione e le torture che ha dovuto subire nel 1994 dopo aver tentato di abbandonare il lavoro a seguito di quanto aveva scoperto. Negli anni in carcere ha perso più di 30 chili, riuscendo a fuggire dalla sua piccola cella di isolamento nel 2008: con una barca si è diretto in Messico e, dopo aver attraversato il confine con gli States, si è stabilito a Miami. Nel libro Sanchez ha svelato inoltre segreti di Stato e tutti i rapporti segreti di Fidel con i suoi nove figli avuti da cinque donne diverse.

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