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Usa, Obama contro il football americano: "Troppo violento, bisogna cambiarlo"

Dopo le armi, crociata del presidente contro un mito a stelle e strisce: "Troppi danni per i giocatori, riduciamo i colpi"

Giulio Bucchi
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Dopo le armi, pure il football americano: "E' troppio volento". Barack Obama ha iniziato il suo secondo mandato presidenziale all'insegna dell'abbattimento di tutti i miti della cultura a stelle e strisce. Intendiamoci, in entrambi i casi l'intervento della Casa Bianca s'inserisce in una polemica annosa. Ma l'accelerazione di Barack farà scalpore. "Credo che quelli che amano questo sport - ha detto Obama a proposito del football, che con baseball e basket è lo sport più seguito negli Usa - devono capire che probabilmente bisogna cambiarlo gradualmente per tentare di ridurre in parte la violenza. In alcuni casi sarà un po' meno emozionante, ma sarà molto meglio per i giocatori". L'intervista a The New Republic in uscita il prossimo 11 febbraio farò certamente discutere. Il problema, in verità, è sul tappeto da tempo a causa delle numerose commozioni cerebrali ed i problemi derivati di cui ha sofferto un gran numero di ex giocatori, devastati da placcaggi e tuffi. "Se avessi  un figlio, dovrei pensarci molto prima di lasciarlo giocare", ha ammesso Obama, la cui preoccupazione è più per i giocatori delle università che per i professionisti della Nfl, poichè questi "hanno un sindacato, sono adulti, prendono decisioni per se stessi e sono ben ricompensati per la violenza dei colpi che ricevono".  L'ultimo caso - Appena giovedì scorso la famiglia di Junior Seau, ex giocatore di football, ha citato in giudizio la Nfl, accusando la malattia cerebrale che ha provocato il suo suicidio a maggio. La famiglia assicura che il danno cerebrale, trovato con l'autopsia, è stato la causa del suicidio e la conseguenza dei continui colpi subiti durante i suoi 20 anni di carriera nel football. Nella causa si afferma che la Nfl ha nascosto per "atto o omissione" i pericoli dei continui colpi alla testa. Domenica prossima è invece il giorno più atteso da tutti i tifosi americani (e non solo): si celebra il Super Bowl, l'evento sportivo più seguito dell'anno, e Baltimore Ravens e San Francisco 49ers se le daranno come non mai, con Obama in poltrona alla tv.  

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