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Germania, il liberale Bruderle fregato dalle avances a una giornalista. Criticò il bunga bunga

Il capogruppo liberale Rainer Bruderle aveva criticato Silvio Berlusconi. Ora è stato pizzicato mentre ci provava con Laura Himmelreich

Giulio Bucchi
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  di Enzo Piergianni Lui è Rainer Brüderle, politico di prima fila, 67 anni, coniugato. Lei, Laura Himmelreich, giornalista dello Stern, ne ha 28. Sono i protagonisti dell'ultimo scandalo a sfondo sessuale che da ieri agita la politica tedesca. Che ha un notorio tallone d'Achille: il debole dei leader avanti negli anni  per le giovani donne. Dai tempi del mitico Willy Brandt ad oggi, è diventata una fissa. Ultimo esempio, il secondo matrimonio (fallito) dell'ex presidente federale  Christian Wulff con l'attraente Bettina.   Rainer e Laura s'incontrano per caso nel mucchio di politici, portaborse e cronisti che affollano il bar dell'Hotel Maritim a Stoccarda, dove il giorno dopo è in programma il tradizionale meeting dell'Epifania del partito liberale (Fdp). I liberali sono l'ago della bilancia nella coalizione di governo di Angela Merkel. Laura fiuta l'occasione per strappare qualche ghiotta confidenza politica al capo dei deputati liberali al Bundestag ed ex ministro dell'Economia. Brüderle la guarda con simpatia, ma non vuole rovinarsi la serata con la politica e immagina tutt'altro genere di confidenze. «Il suo sguardo girovagava sui miei seni», racconta Laura sul suo giornale. Brüderle non si limita a guardare e si lascia andare a complimenti pesanti  per l'abbondanza delle seducenti  rotondità sotto i suoi occhi  «Potrebbero riempire un Dirndl», esclama. Che sarebbe il classico costume bavarese con la generosa  scollatura a balconcino.   Tra gli sguardi malandrini di lui e il crescente imbarazzo di lei, l'approccio al bar passa dalle parole alla classica mossa per stringere i tempi: «Mi ha afferrato la mano, l'ha baciata e mi ha detto: “voglio che lei accetti il mio invito a ballare”», così Laura ha ricostruito la scena dell'arrembaggio. «Al che io gli ho risposto: “lei è un politico, io una giornalista”. E lui: “Ma i politici non resistono alle giornaliste”».  Laura però è una giornalista che vuole mantenere le distanze anche verso un padreterno della Casta: «È meglio che rimaniamo sul piano professionale». Si è fatta l'una di notte quando un'assistente di Brüderle lo convince a ritirarsi. «Lui allora avvicina il suo viso al mio» – ricorda la giornalista -  «Io faccio un passo indietro e metto le mani davanti al corpo. L'assistente lo richiama con severità e lo porta via dal bar. L'assistente si scusa con me e dice a Brüderle che è ora di andare a letto».  Le piccanti rivelazioni di Laura svelano da quale pulpito escono in Germania certe prediche moraleggianti contro Silvio Berlusconi. Ancora un mese fa, intervistato dal quotidiano Neuer Osnabrücker Zeitung, Brüderle si scagliava contro gli svaghi del Cavaliere: «Sono convinto che gli italiani sanno molto bene che con le feste e i bunga-bunga non si possono risolvere i problemi strutturali». Adesso, il fustigatore  deve fare i conti con l'accusa di sessismo. Lui non apre bocca, ma il suo partito sospetta un complotto. La famigerata serata al bar risale all'Epifania dell'anno scorso, ma lo Stern (di sinistra) l'ha tirata fuori ora che sta per iniziare la campagna elettorale per le politiche di settembre. Il galante Brüderle sarà un capolista dell'Fdp, ma nel titolone dello Stern il capolista (Spitzenkandidat) con un gioco di parole viene sbeffeggiato come «il candidato arrapato» (Der spitze Kandidat). «La storia esce solo ora» – spiega Laura – «perché è importante mostrare cosa nasconde il volto nuovo dell'Fdp».    

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