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Isis, 23 ex colonnelli di Saddam Hussein ai vertici dell'organizzazione

Nicoletta Orlandi Posti
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Dopo la caduta di Saddam Hussein per mano degli americani hanno scelto la jihad. Almeno 23 capi militari dell'Isis, stretti collaboratori di Abu Bakr al-Baghadadi, sono ex ufficiali del regime iracheno e ora hanno assunto ruoli di grande responsabilità nel Califfato islamico. Secondo il retroscena della Stampa sarebbero stati fortemente voluti dal leader dell'Isis per sommare competenze militare classiche ai metodi sanguinosi del terrorismo jihadista. C'è Fadel al-Hayali, capo delle operazioni in Iraq, e Adnan al-Sweidawi, capo del consiglio militare. Si sarebbero conosciuti quando erano prigionieri degli americani a Camp Bucca dove erano stati rinchiusi dopo il rovesciamento del regime nel 2003. A conoscere gran parte di questi capi militari è Ahmed Dulaimi, governatore dell'Anbar, secondo il quale di tratta di «persone di esperienza che dopo la caduta di Saddam hanno scelto Al Qaeda e l'Islam». Maurizio Molinari spiega che per consolidare la struttura, al-Baghdadi ha ordinato blitz nelle prigioni irachene che, negli ultimi due anni, hanno portato a liberare - e arruolare - almeno 300 ex ufficiali della Guardia Repubblicana, di Saddam. Sono stati loro a rendere possibile la conquista di Mosul. Se i comandi militari vengono dall'ex partito Baath iracheno, le truppe sono composte da volontari jihadisti stranieri spesso sauditi, turchi e maghrebini a fianco di numeri più esigui - ma non indifferenti - di europei, americani ed australiani. Fra le unità più feroci c'è quella guidata da un ceceno di nome Omar al-Shishani, abile e spregiudicato.

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